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Bruno Arena morto in autostrada: “Massaggio cardiaco per 45 minuti, le ambulanze non arrivavano”

Pubblicato: 26/08/2024 18:54

Il tragico incidente avvenuto sull’autostrada A18 Messina-Catania ha visto la morte del 40enne Bruno Arena, motociclista che, intorno alle 17:30 di domenica 25 agosto, ha perso la vita in uno scontro con una Citroen. L’incidente si è verificato tra gli svincoli di Giarre e Acireale, in direzione di Catania. Per cause ancora da accertare, Arena, a bordo della sua moto Triumph, si è schiantato contro l’automobile. Le condizioni del motociclista sono apparse subito gravissime e, nonostante l’intervento dell’elisoccorso del 118, l’uomo è deceduto. L’incidente ha causato il blocco della circolazione per diverse ore, con la formazione di lunghe code in autostrada. Le autorità stanno ancora indagando per determinare le cause esatte dell’incidente.
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Chi era Bruno Arena

Bruno lascia la moglie e due bambini piccoli: uno di 5 anni e l’altro di quasi 2. Il 40enne dopo un periodo trascorso a Milano, era tornato a Catania dove aveva aperto il cocktail bar Boheme, un locale che è diventato un punto di riferimento in città. Oltre a essere un imprenditore di successo, Bruno era anche un appassionato sportivo, con una lunga carriera nella pallanuoto. Aveva militato in diverse squadre di Catania e dintorni, tra cui la Waterpolo Catania, dove aveva giocato lo scorso anno in Serie C, e la Nuoto Catania, Poseidon, Muri Antichi, Blu Team, Rari Nantes Catania, Puntese, Nautilus, Etna Waterpolo, Acicastello e Synthesis.

Arena stava rientrando da Messina, dove aveva partecipato a un torneo pre-stagionale con la sua squadra. Aveva deciso di lasciare il torneo prima della fine per tornare in città e occuparsi del suo locale, dimostrando il suo impegno sia nello sport che nel lavoro. La sua scomparsa rappresenta una perdita enorme per la famiglia, gli amici, e l’intera comunità catanese.

Molti automobilisti sono scesi dalle proprie autovetture proprio subito dopo l’incidente per cercare di prestare soccorso. Tra loro anche alcuni infermieri testimoniano sui social di aver cercato di rianimare il 40enne, come scrive il signor Franco: “Credetemi ci abbiamo provato. Sono passato pochi minuti dopo l’incidente, ho visto che massaggiavano, mi sono fermato e mi sono aggiunto all’infermiere acese che come me si era fermato, avevano appena sottratto da sotto l’auto il povero ragazzo, e insieme ad un medico facevano il massaggio cardiaco, mi sono aggiunto dando il cambio ogni due minuti, insieme all’infermiere e l’altra ragazza, istruttrice blsd, scopro dopo. Si aggiunge un altro medico del PS del Cannizzaro, ma eravamo a mani vuote, le ambulanze non arrivavano, abbiamo dato l’anima per tenerlo in vita ma inutilmente. Poi le ambulanze, l’elicottero, e quella telefonata della moglie a cui ha dovuto rispondere un agente della polizia stradale, signora purtroppo suo marito è morto. Mi dispiace abbiamo fatto il possibile per 45 minuti ininterrottamente”. Un amico, Agatino, lo ricorda così: “Un sorriso sincero sempre presente sul volto, come suo papà del resto. Maurizio Arena il mondo oggi ha un po’ di gioia in meno avendo perso Bruno”.

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