Kiev, 27 agosto 2024 – La Russia ha lanciato un nuovo attacco contro l’Ucraina per il secondo giorno consecutivo, colpendo diverse regioni del Paese e causando almeno sette morti. Secondo le autorità ucraine, l’aggressione russa ha impiegato droni kamikaze iraniani Shahed e missili di vario tipo, scatenando il caos in diverse aree.
Attacchi a Krivi Rig, Zaporizhzhia e Kiev
Nella città di Krivi Rig, due persone hanno perso la vita in seguito ai bombardamenti, mentre un altro civile è stato ucciso a Zaporizhzhia. I media locali riportano esplosioni anche nella capitale, Kiev, e in altre regioni, intensificando il clima di terrore tra la popolazione ucraina.
127 missili e 109 droni contro l’Ucraina
Le forze russe hanno lanciato un totale di 127 missili e 109 droni contro l’Ucraina. Fortunatamente, la maggior parte di questi sono stati intercettati dalle difese aeree ucraine. Tuttavia, alcuni droni e missili, non abbattuti, hanno colpito infrastrutture elettriche e del gas, danneggiando gravemente il sistema energetico del Paese.
Conseguenze sull’infrastruttura energetica e nuovi blackout
Gli attacchi mirati alle infrastrutture energetiche hanno costretto le autorità ucraine a reintrodurre ‘blackout’ di emergenza in diverse regioni. Le interruzioni di corrente sono diventate una necessità per prevenire ulteriori danni e gestire l’impatto sugli impianti energetici già danneggiati. Inoltre, almeno quattro civili sono rimasti uccisi in diverse regioni a causa degli attacchi.
Un’escalation di violenza che non si ferma
Questa nuova ondata di attacchi evidenzia l’intensificarsi del conflitto e l’obiettivo russo di colpire il cuore delle infrastrutture ucraine, cercando di minare non solo la resistenza militare ma anche la vita quotidiana dei cittadini. La comunità internazionale continua a monitorare la situazione, mentre crescono gli appelli per una risposta più decisa da parte delle potenze mondiali.
L’Ucraina resta in allerta, pronta a difendersi da ulteriori attacchi, mentre la popolazione civile paga un prezzo sempre più alto in questa guerra che sembra non avere fine.