Roma, 29 agosto 2024 – Una serata tra colleghi, una bevuta sospetta e un taxi che diventa teatro di una presunta aggressione sessuale. Sono questi gli elementi centrali dell’inchiesta aperta dalla procura di Roma nei confronti dei giornalisti Nello Trocchia del quotidiano “Domani” e Sara Giudice, ex collaboratrice di “Piazza Pulita” su La7, per un presunto caso di violenza sessuale di gruppo aggravata dall’uso di sostanze stupefacenti. L’episodio risale al 29 gennaio 2023 – racconta La Repubblica – quando una collega ha denunciato di essere stata drogata e molestata dopo una serata trascorsa in un pub di Trastevere.
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I fatti contestati
Secondo la denuncia presentata dalla presunta vittima alla squadra mobile di Roma il 2 febbraio 2023, la serata si sarebbe svolta in occasione del compleanno di Sara Giudice. Dopo aver bevuto un drink non suo, la giovane avrebbe perso lucidità, trovandosi successivamente in un taxi insieme a Trocchia e Giudice. È qui che, secondo l’accusa, sarebbero iniziate le molestie: baci e palpeggiamenti a turno, ai quali la donna, confusa e immobilizzata, non sarebbe riuscita a reagire. Trocchia e Giudice avrebbero poi insistito affinché la collega salisse in casa con loro, ma la giovane, in un momento di lucidità, sarebbe riuscita a fuggire e a rifugiarsi nel taxi.
Le indagini e i punti controversi
La vittima, rientrata a casa in stato di shock, avrebbe raccontato tutto al compagno e, il giorno seguente, si sarebbe recata in laboratorio per far analizzare la sua urina. I risultati avrebbero evidenziato tracce di GHB, la cosiddetta “droga dello stupro”. Tuttavia, l’esame condotto settimane dopo dall’università di Tor Vergata su campioni acquisiti dalla procura ha dato esito negativo, sollevando dubbi sulla veridicità della somministrazione della sostanza. Inoltre, il pm titolare del caso ha rigettato la richiesta di analisi del capello della vittima, un ulteriore elemento che avrebbe potuto fornire chiarimenti sulle accuse.
Durante l’inchiesta, è stato ascoltato anche il tassista, che ha confermato le effusioni tra i due giornalisti e la vittima e ha dichiarato di aver percepito la donna in stato di alterazione. Il tassista, intercettato pochi giorni dopo per un incontro con Trocchia, ha ribadito ad un collega quanto accaduto quella notte: “Ce provavano tutti e due con questa, se la volevano portà a casa e l’ho riportata a casa lei”.
La richiesta di archiviazione e l’opposizione
Nonostante i dettagli emersi, la pm ha richiesto l’archiviazione del caso senza ascoltare direttamente la vittima, suscitando l’opposizione dei legali della parte offesa. Sarà ora il giudice per le indagini preliminari a dover valutare le prove e decidere se proseguire o meno con il procedimento. L’udienza è fissata per il prossimo dicembre, a un anno e mezzo di distanza dalla presunta aggressione.
Il caso solleva interrogativi non solo sulle dinamiche di quella notte, ma anche sull’uso e la presunta somministrazione di sostanze stupefacenti in contesti simili, un tema che richiede un approfondito esame giudiziario per fare chiarezza su quanto realmente accaduto.