Alex Marangon, il 25enne di Marcon (Venezia) è al centro di una drammatica vicenda che non sembra avere fine. Scomparso il 30 giugno a Vidor, in provincia di Treviso, il suo corpo è stato rinvenuto due giorni dopo. partecipava a un rito sciamanico. La procura di Treviso sta indagando per omicidio volontario, ma non esclude l’ipotesi di un incidente. Questa incertezza ha fatto infuriare il padre di Alex, Luca Marangon, che ha espresso tutto il suo disprezzo per la giustizia italiana.
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L’accusa del padre agli amici di Alex
Luca Marangon accusa gli “amici” di Alex, i membri della setta, di avergli rubato i contanti. E di usare le sue carte di credito senza alcun rimorso. “Alex era troppo buono e non riusciva a vedere il male nelle persone”. E ha sottolineato come il figlio fosse convinto di trovarsi in una famiglia accogliente e non in una setta.
La famiglia Marangon cerca ora di fare luce sui due curanderos colombiani che guidavano il rito, i quali sono attualmente all’estero. “Questi presunti amici hanno messo a posto ogni prova e si sono accordati sulla versione da dare. Non hanno sensi di colpa,” accusa Luca Marangon. Secondo lui, la verità su quanto è successo a Alex è nascosta dietro menzogne e omertà.
Il Comune di Treviso sposta il “Palio di Vidor”
La tradizionale festa del “Palio di Vidor“, che solitamente si tiene presso l’abbazia dove è avvenuta la tragedia, è stata spostata in un altro luogo. Il sindaco ha accolto la richiesta dei genitori di Alex, preoccupati per la possibile cancellazione di elementi di indagine e per la mancanza di rispetto verso il loro dolore. La madre, Sabrina Bosser, aveva minacciato di incatenarsi per impedire che l’evento si svolgesse nel luogo della tragedia, ritenendo la festa inappropriata.