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Bassetti: “Fare troppi tamponi aumenta la mortalità: ecco perché”

Pubblicato: 31/08/2024 10:06
Bassetti

Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, intervistato da Adnkronos Salute torna a fare il punto della situazione sul Covid, e si concentra in particolar modo sui tamponi. Quello che dice dimostra come la situazione in questi ultimi anni sia drasticamente cambiata: “Io faccio l’infettivologo ed è oltre un anno che nel mio reparto non muore un paziente Covid“, rivela. Bassetti spiega poi perché è deleterio continuare a fare tamponi: “Oltre l’85-90% di coloro che oggi vengono ricoverati in ospedale con Covid sono pazienti che non hanno la polmonite, ma che hanno altre problematiche e siccome vengono tamponati – un pò allo screening all’arrivo in ospedale e un po’ anche a casa per eventuali raffreddori o per l’influenza – finiscono per entrare in ospedale” come positivi a Covid, ma “per insufficienza cardiaca, per problemi renali, per problemi neurologici, per altri tipi di problematiche”. E cosa succede quando noi portiamo in ospedale un signore o una signora di 90-95 anni positivi a Covid?
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Bassetti polmoniti no vax

Spiega Bassetti: “Succede che, se anche non avessero nessun problema”, quando si è così fragili a un’età così avanzata, “si rischia di morire per altre cause, o per l’ospedalizzazione“. Per cui, continua Bassetti guardando ai dati dell’ultimo bollettino (135 decessi in 7 giorni), “la verità è che fare tanti tamponi aumenta la mortalità, perché finisce per portare in luoghi non appropriati persone che potrebbero tranquillamente stare nelle loro strutture assistenziali, nelle loro Rsa, nelle loro case. È il problema che continuo a sottolineare: noi vediamo un numero che non è il numero di morti Covid, ma il numero di persone che muoiono col tampone positivo a Covid, magari precedente, e vengono ancora classificati come decessi Covid, che oggi non esistono“. Poi l’attacco ai colleghi: “Il conto di queste morti purtroppo andrebbe chiesto a chi ancora continua imperterrito, senza ascoltare gli esperti, a fare dei tamponi a persone a cui il tampone non serve a niente, se non a metterle in condizione di essere trattate in maniera peggiore rispetto agli altri”.

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