“È un’offesa alla nostra cucina”. Con queste parole, lo chef romano Max Mariola commenta la nuova trovata del marchio Heinz: la carbonara in barattolo. Questo prodotto, pensato per il mercato inglese, ha fatto storcere il naso a molti in Italia, specialmente tra gli chef e i puristi della cucina. Mariola non ci sta e dice la sua senza peli sulla lingua.
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Heinz ha deciso di lanciare sul mercato inglese una versione “smart” della carbonara, dedicata soprattutto alla Generazione Z, quella che, secondo l’azienda, “non ha voglia di cucinare”. Una lattina di spaghetti precotti e già conditi, pronti da scaldare in microonde, che costerà meno di 2,50 euro, ovvero circa 2 sterline. La reazione in Italia? Sdegno e incredulità.
Chef Mariola: “Non c’è neanche l’uovo”
Mariola non è per niente convinto da questa idea: “Ci sono 15, 16 ingredienti all’interno e tra questi non c’è l’uovo”, sottolinea. “Quindi questa non è una carbonara. In compenso ci sono tantissimi zuccheri”. Per lui, la cucina italiana è sinonimo di freschezza e prodotti genuini, lontani anni luce da ciò che definisce “solo un intruglio di roba”. E conclude: “Spero che non arrivi in Italia, anche perché, parliamoci chiaro, chi se lo comprerebbe un affare del genere?”.
La polemica è accesa e non sembra destinata a spegnersi presto. La carbonara, per gli italiani, è un simbolo della tradizione culinaria, e vedere questa ricetta trasformata in un prodotto industriale, venduto in barattolo, sembra un vero e proprio oltraggio. Il dibattito continua, ma una cosa è certa: in Italia, la carbonara si fa come si deve, e guai a chi la tocca.