Un tragico evento ha scosso la comunità di Cortina: un uomo di 79 anni, Gianfranco Alberti, è deceduto dopo essere tornato a casa a seguito di un intervento chirurgico. La causa della morte è stata attribuita a una dissecazione aortica, una grave condizione che non gli ha lasciato scampo. Alberti era stato ricoverato per diversi giorni presso l’ospedale San Martino di Belluno, dove era stato trattato nel reparto di cardiologia.
L’autopsia sul corpo dell’uomo è stata eseguita ieri, ma per ottenere risposte definitive alle domande poste dalla Procura, ci vorranno ancora alcuni mesi. L’attenzione degli inquirenti si concentra ora su possibili responsabilità mediche, e un’indagine per omicidio colposo è stata avviata. Al centro dell’inchiesta ci sono due medici dell’ospedale di Cortina: il primario del reparto di Cardiologia e il medico che ha effettuato l’inserimento degli stent sul cuore del paziente.
Alle verifiche sul corpo di Alberti erano presenti anche i consulenti delle varie parti coinvolte: il medico legale Marchesin per la famiglia della vittima, il dottor Ius in rappresentanza del primario, e la dottoressa Silvia Tambuscio, medico legale, per conto dello specialista che ha eseguito la procedura. Dai primi accertamenti, sembra che la causa del decesso sia stata un emotorace causato dalla dissecazione dell’aorta toracica.
La Procura intende ora chiarire se durante il ricovero i medici avrebbero potuto identificare in tempo il problema all’aorta, e se ciò avrebbe potuto prevenire l’esito fatale. Tuttavia, la verifica di questo aspetto richiederà ulteriori settimane di indagini. Gli inquirenti stanno continuando a raccogliere prove e testimonianze, e non si esclude che altre persone possano essere coinvolte nell’inchiesta. Per il momento, le informazioni restano limitate e si attendono sviluppi significativi man mano che l’indagine procede.
