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Tumori, lo studio italiano che rivoluziona la ricerca pubblicato in copertina da “Science”

Pubblicato: 31/08/2024 09:49

Una scoperta rivoluzionaria arriva dall’Italia e potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui si combatte il cancro. Il professor Stefano Santaguida, esperto di oncologia sperimentale presso l’Istituto Europeo di Oncologia e docente all’Università Statale di Milano, ha guidato un team di ricercatori che ha svelato un meccanismo chiave nella sopravvivenza delle cellule tumorali. Il risultato di questo lavoro è stato pubblicato sulla copertina di “Science”, una delle riviste scientifiche più prestigiose al mondo.
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Lo studio italiano

Il fulcro della scoperta è la proteina p62. Questa molecola, fino a poco tempo fa trascurata, si è rivelata un elemento cruciale per le cellule tumorali. La proteina sostiene la loro capacità di sopravvivere, crescere e diffondersi nel corpo. Ora, p62 si pone come un potenziale bersaglio per nuove terapie. Gli scienziati credono che bloccare questa proteina potrebbe rendere le cellule tumorali più deboli e vulnerabili ai trattamenti.

Il cancro è noto per la sua instabilità cromosomica, una condizione che causa un disordine nei cromosomi durante la divisione cellulare. Questo caos permette alle cellule tumorali di replicarsi in modo incontrollato e resistere alle cure. L’instabilità cromosomica porta alla formazione di micronuclei, piccole strutture anomale contenenti cromosomi danneggiati. Questi micronuclei creano un ambiente favorevole alla crescita del tumore.

Il professor Santaguida spiega che il problema principale dei micronuclei è la loro incapacità di riparare il proprio involucro nucleare. Questo difetto è strettamente legato all’azione della proteina p62, che impedisce ai “riparatori” naturali del corpo di intervenire. Il risultato è un aumento dell’instabilità cromosomica, che rende le cellule tumorali ancora più aggressive e capaci di diffondersi.

Nuove strategie terapeutiche

Questo studio non solo offre nuove conoscenze sul funzionamento delle cellule tumorali, ma suggerisce anche nuove strategie terapeutiche. I tumori con alti livelli di p62 e forte instabilità cromosomica tendono a essere più pericolosi e difficili da trattare. La proteina p62 potrebbe quindi diventare un marcatore importante per prevedere la prognosi dei pazienti e sviluppare trattamenti più efficaci.

La ricerca è frutto di una collaborazione globale. Importanti istituzioni come il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, la Harvard Medical School di Boston e l’Università del Texas a Dallas hanno contribuito allo studio, insieme a centri italiani come l’Università di Palermo, l’Ospedale San Raffaele e l’IFOM di Milano. Questa scoperta segna un passo avanti significativo nella lotta contro il cancro, offrendo nuove speranze per il futuro.

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