Non finiscono le polemiche sulla partecipazione delle atlete transgender ai Giochi Olimpici, e in particolare anche a queste Paralimpiadi 2024 di Parigi. Gli scontri più recenti sono incentrati su Valentina Petrillo, l’atleta italiana 51enne che lunedì si è qualificata per le finali nei 400 metri nella categoria T12, ovvero quella dedicata persone con disabilità visive essendo lei ipovedente. La scrittrice J.K. Rowling ha nuovamente alzato un polverone con le sue dichiarazioni contro la partecipazione di atlete transgender nelle competizioni sportive femminili, questa volta prendendo di mira proprio la Petrillo.
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Rowling ha definito Petrillo una “cheat” (imbrogliona), paragonandola a Lance Armstrong, il ciclista statunitense squalificato a vita per doping, sostenendo che la loro partecipazione rappresenta una forma di inganno. “Perché tutta questa rabbia sulla tanto ispiratrice Petrillo? La comunità degli imbroglioni non ha mai avuto così tanta visibilità”, ha scritto su X/Twitter: “Gli imbroglioni conclamati come Petrillo provano anche l’epoca dello cheat-shaming è finita. Che modello! Allora dico, ridiamo a Lance Armstrong le sue medaglie e andiamo avanti”.
Valentina Petrillo, che ha una storia di successi nello sport, tra cui 11 titoli nazionali nella categoria maschile di atletica leggera paralimpica prima di intraprendere il suo percorso di transizione, ha scelto di continuare a gareggiare come atleta transgender.