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J. K. Rowling contro la Scozia sui pronomi gender: “Arrestatemi”

Pubblicato: 03/04/2024 13:58

L’autrice J. K. Rowling, “mamma” della saga di Harry Potter, torna a far parlare di sé per le sue posizioni femministe contrapposte al movimento Lgbtqia+. Il nuovo capitolo dello scandalo riguarda l’entrata in vigore in Scozia di una legge contro l’istigazione all’odio nei confronti delle minoranze sessuali. D’ora in poi, chi sbaglierà il pronome d’identità di una persona rischierà multe salate e anche il carcere.
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La nuova legge scozzese

La nuova normativa di impronta liberal è promossa con favore dal governo di Edimburgo guidato da Humza Yousaf, indipendentista. La legge, a quanto sembra, si limita a rafforzare la legislazione esistente. Ma il dibattito intellettuale si focalizza sul potenziale bavaglio alla libertà di espressione. Insomma, un omaggio al politicamente corretto.

A cavalcare la polemica a fini politici è anche il governo centrale di Londra, che per bocca del premier Tory, Rishi Sunak. “Nessuno va perseguito per “l’affermazione di fatti certificati dalla biologia. In questo Paese crediamo nella libertà di parola e i conservatori la proteggeranno sempre”.

Le parole di Rowling

L’autrice. inglese di nascita, scozzese d’adozione, non si è tirata indietro. Dopo l’entrata in vigore della legge, ha commentato sui social: “Adesso arrestatemi”.


Questa legge, scrive l’autrice: “assegna un valore più alto alle sensibilità di uomini che esibiscono una loro idea d’identità femminile. Magari in modo misogino od opportunistico, rispetto ai diritti e alle libertà concrete di tante ragazze e donne. La libertà di parola e di credo in Scozia è destinata a finire se una definizione biologica accurata dei sessi viene bollata come reato”.

E conclude: “Non vedo l’ora di essere arrestata quando tornerò nella culla dell’Illuminismo scozzese”.

Ultimo Aggiornamento: 03/04/2024 15:42