La comunità musicale è in lutto per la scomparsa di Danielle Moore, cantante e frontwoman del gruppo Crazy P, venuta a mancare all’età di 52 anni. La notizia è stata diffusa attraverso un post su Instagram dagli stessi membri della band, che hanno espresso il loro shock e dolore per la perdita improvvisa e tragica. “Siamo sconvolti nell’annunciare l’incredibile e scioccante notizia che la nostra bellissima Danielle Moore è morta in circostanze improvvise e tragiche. Questo è accaduto nel pomeriggio di venerdì 30 agosto. Noi stessi non possiamo credere alla notizia e sappiamo che sarà lo stesso per tutti voi”, ha scritto la band. La causa della morte non è stata resa nota, lasciando i fan e il mondo della musica nel dolore e nell’incertezza.
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I membri della band hanno ricordato Danielle come una persona che ha vissuto “una vita guidata dall’amore, dalla compassione, dalla comunità e dalla musica” e hanno sottolineato quanto mancherà a tutti coloro che l’hanno conosciuta. Anche altre figure del mondo musicale, come Róisín Murphy, Sister Bliss e JD Twitch degli Optimo, hanno reso omaggio alla cantante, ricordandola come un “bellissimo essere umano” e una grande artista.
Danielle Moore si era unita ai Crazy P nel 2002, contribuendo a definire il sound e l’immagine del gruppo, originariamente noto come Crazy Penis. La band, nata negli anni ’90 a Nottingham per iniziativa di Chris Todd e Jim Baron, aveva trovato in Moore una frontwoman capace di infondere energia e passione alle loro esibizioni. La sua voce e presenza scenica sono state fondamentali nel successo della band, che ha pubblicato sette album in studio e ha conquistato un posto di rilievo nella scena house e disco.
Cresciuta vicino Manchester, Moore ha coltivato la sua passione per la musica disco frequentando il celebre locale Hacienda. La sua carriera con i Crazy P è stata caratterizzata non solo dalla musica, ma anche dall’impegno sociale e politico, evidente nei testi delle sue canzoni, sempre più orientati a criticare le ingiustizie e a promuovere un mondo più equo.
