Come vengono fatti davvero i succhi di frutta industriali che compriamo al supermercato o al bar? Buoni, dolci, freschi e dissetanti, nascondono però qualche segreto che è bene conoscere. Soprattutto durante l’estate, quando abbiamo caldo e tanta sete, e ci dicono di quanto sia importante idratarsi e bere cose che ci tirino su, i succhi di frutta, per grandi e bambini, sono un’attrazione irresistibile. Ma siamo sicuri che siano così genuini e salutari? Ovviamente la cosa differisce da marca a marca, alcuni sono di qualità maggiore, altri di qualità minore. Di base, però, la produzione industriale tende a essere ricca di zuccheri e povera di frutta, come dimostra il video che pubblichiamo di seguito. Come vengono prodotti?
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Come si vede nel video, la frutta è quasi inesistente, abbondano invece zuccheri, coloranti e sostanze chimiche. La poca frutta che viene utilizzata è quella di scarto e quindi di qualità peggiore. Viene poi pressata per ottenerne la polpa, che viene addizionata di acido citrico e trattata a 100 gradi per pochi secondi. Con questo processo avviene una drastica diminuzione di tutte le proprietà benefiche naturali come le vitamine, i sali e gli enzimi. Il secondo passaggio nella produzione di succhi di frutta industriali prevede l’aggiunta di altri ingredienti: acqua, sciroppo di saccarosio e ancora acido ascorbico e acido citrico, secondo le proporzioni che stabilisce l’azienda produttrice. Poi ci sono i cosiddetti “ingredienti nascosti“, come ad esempio le sostanze chiarificanti, che servono per rendere il succo limpido e chiaro. Perché diciamo “nascosti”? Perché non essendo considerati ingredienti non c’è l’obbligo di riportarli in etichetta.