Don Antonio Coluccia, noto per il suo impegno nella lotta contro la criminalità e il traffico di droga, è stato vittima di una violenta aggressione di stampo mafioso a Roma, nel quartiere Quarticciolo. L’episodio è avvenuto durante un corteo per la legalità, una delle tante iniziative organizzate dal sacerdote salentino per sensibilizzare la comunità e contrastare il potere delle organizzazioni criminali nelle periferie romane. Insulti dal balcone. Poi bottiglie lanciate dalla finestre. Lo rende noto Luisa Regimenti, assessora al Personale, alla Sicurezza urbana, alla Polizia locale, agli Enti locali e all’Università della Regione Lazio, esprimendo “la più totale solidarietà” al sacerdote salentino.
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“Sono certa che don Coluccia non si farà intimidire ma anzi moltiplicherà gli sforzi per restituire dignità e speranza ai tanti cittadini perbene che vivono nel quartiere. L’azione di don Coluccia e di tutti coloro che lottano contro lo strapotere delle organizzazioni criminali che gestiscono lo spaccio è fondamentale, saremo al loro fianco in questa battaglia per la libertà, la legalità e la rinascita delle periferie romane contro tutte le mafie”, conclude Regimenti.
Ad agosto di un anno fa, durante una passeggiata della legalità a Tor Bella Monaca, un uomo aveva cercato di investirlo, anche in quel caso fu provvidenziale l’intervento degli agenti per salvare il sacerdote antimafia. “Non mi arrendo, dobbiamo liberare la gente dalla paura – ha detto il sacerdote”.
Nonostante le intimidazioni, don Coluccia ha sempre mantenuto ferma la sua posizione, dedicando la sua vita a restituire dignità e speranza alle comunità più emarginate, spesso dimenticate dalle istituzioni e soggiogate dalla criminalità organizzata. La sua missione, purtroppo, lo ha portato a vivere sotto scorta, a causa delle minacce e degli attacchi subiti nel corso degli anni.