Sta destando molto scalpore quanto rivelato dalla stampa in merito alla pubblicazione di una guida per facilitare il coming out e anche per chi vuole intraprendere il percorso per diventare trans, guida destinata a partire dai 13 anni. Il problema, oltre che sui contenuti, riguarda gli autori e il finanziamento della stessa. Siamo in Scozia, e in particolar modo l’attenzione della stampa britannica si è concentrata sul nome di Andrew Easton, 39 anni, condannato in precedenza per pedofilia. Era stato pizzicato dalla polizia informatica in possesso di materiale pedopornografico (soprattutto bambini tra i 4 e gli 8 anni, ma anche neonati) e incastrato attraverso una finta chat con un 13enne “vulnerabile”, che lui chiamava “baby boy”. L’uomo è stato condannato ad agosto presso l’Aberdeen Sheriff Court, ma non solo. La guida, oltre tutto, è stata finanziata dai contribuenti, e questo è un altro aspetto che ha aperto una polemica tra i diversi schieramenti.
Leggi anche: “Possiamo ascoltare dentro le case”: ecco come ci spiano. Il documento che doveva rimanere segreto rivela tutto
Le accuse a Andrew Easton
Andrew Easton è tra coloro che hanno messo la firma sul vademecum prodotto dalla LGBTYS, LGBT Youth Scotland, una realtà finanziata dal governo della Scozia e che si occupa di formare gli insegnanti scozzesi sull’inclusività. Il Daily Mail ha riportato che Easton ha contribuito a una prima versione della guida al coming out. Come scrive Il Giornale, ora scuole, autorità locali, Ispettorato per l’assistenza e le autorità sanitarie e di assistenza sociale gestite dal governo hanno ricevuto una versione aggiornata, ma LGTBYS ha ammesso che la guida originale, co-scritta dunque da Easton, potrebbe essere ancora in uso. LGBTYS ha immediatamente preso le distanze dal pedofilo, sottolineando che non è mai stato un dipendente o un volontario. La dottoressa Mhairi Crawford, ad dell’organizzazione, ha affermato: “Siamo rimasti profondamente turbati nell’apprendere le sue azioni criminali”.