Milano – Due detenuti stranieri, entrambi fratelli, sono riusciti a evadere dal carcere minorile Beccaria. La notizia è stata diffusa dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), che ha subito manifestato il proprio sconcerto per l’accaduto.
Alfonso Greco, segretario lombardo del SAPPE, ha commentato duramente l’episodio, definendolo “incredibile e sconcertante”. Greco ha sottolineato come i due evasi fossero già noti per comportamenti problematici, essendo stati tra i promotori delle rivolte avvenute in passato all’interno della struttura. “Nonostante il loro comportamento pregresso, non sono mai stati trasferiti, e uno dei due è addirittura al terzo tentativo di fuga“, ha affermato Greco, denunciando la gestione inadeguata del sistema penitenziario minorile.
Il SAPPE ha da tempo sollevato preoccupazioni sulle condizioni di lavoro del personale nelle carceri minorili, che, secondo Greco, non sono semplici “collegi per ragazzini indisciplinati”, ma veri e propri istituti detentivi dove vengono trattenuti criminali pericolosi.
Anche il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, ha espresso preoccupazione, affermando che da troppo tempo si registrano “segnali preoccupanti” dal sistema penitenziario minorile italiano. La richiesta è chiara: un intervento immediato da parte del Ministero per garantire la sicurezza di chi lavora quotidianamente in questi istituti, ovvero gli agenti della Polizia Penitenziaria.
L’evasione dei due fratelli riaccende dunque il dibattito sulla gestione dei detenuti minorili e sulla sicurezza all’interno degli istituti dedicati.