Elena Russo era una studentessa universitaria di Modena, morta a soli 20 anni la sera del 30 gennaio del 2022. In questi giorni si sta celebrando il processo nei confronti dei soci della pizzeria reggiana in cui la ragazza lavorava come addetta alle consegne. Si tratta di un 49enne e di una 33enne a carico dei quali sono state formulate gravi accuse, come quella di omicidio colposo con violazione delle norme per la sicurezza sul lavoro e del codice stradale.
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Elena Russo è morta infatti proprio mentre stava consegnando pizze a domicilio guidando l’auto fornita dai titolari del locale. Entrambi sono ora stati rinviati a giudizio e il processo comincerà a novembre. Ma cosa è accaduto in quella maledetta serata del 30 gennaio 2022?
Le gravi accuse ai datori di lavoro di Elena Russo
Erano passate da poco le 20 quando Elena Russo, che era alla guida di una Fiat Punto di proprietà della pizzeria, con la quale stava effettuando il giro di consegne a domicilio, si è schiantata contro un albero perdendo la vita dopo che la vettura si è rovesciata. In un primo momento, il pubblico ministero Laura Galli aveva archiviato il caso. Ma la famiglia della giovane si è opposta sulla base di una consulenza tecnica.
A quel punto, il giudice per le indagini preliminari, Andrea Rat, ha respinto la richiesta di archiviazione, ordinando ulteriori accertamenti che hanno evidenziato gravi irregolarità nel veicolo. Secondo la perizia dell’ingegnere Mattia Strangi, la Punto presentava pneumatici gravemente usurati, vecchi di 16 anni. Ma la difesa dei titolari della pizzeria, rappresentata dall’avvocato Nino Giordano Ruffini, sostiene invece che l’incidente sia stato causato dall’eccessiva velocità di Elena Russo, stimata tra i 110 e i 130 chilometri orari in un tratto con limite di 50 km/h. Ora si attende il nuovo processo per conoscere la verità.