Chi il migliore tra Kamala Harris e Donald Trump? Nessuno dei due, a sentire Papa Francesco. O meglio, ognuno dei candidati alla Casa Bianca, nel faccia a faccia dei giorni scorsi, avrebbe affrontato in maniera sbagliata alcune tematiche. Questa l’opinione del pontefice, che nel volo partito da Singapore ha trovato tempo per un confronto con i giornalisti. Come riportato dal Corriere della Sera, Bergoglio ha tuonato contro gli aspiranti presidenti Usa: “Ambedue sono contro la vita, sia quello che butta via i migranti sia quello che uccide i bambini. Io non sono statunitense, non andrò a votare lì. Non dare ai migranti accoglienza e possibilità di lavorare è peccato, e grave. Io sono stato a celebrare Messa alla frontiera, vicino alla diocesi di El Paso. C’erano tante scarpe dei migranti, sono finiti male lì. In America centrale c’è una corrente di migrazione, tante volte vengono trattati come schiavi. La migrazione è un diritto che già c’era nella Sacra Scrittura, nell’Antico Testamento: l’orfano, la vedova e lo straniero, cioè il migrante, sono i tre che il popolo di Israele deve custodire”.
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“Quanto all’aborto – ha detto Francesco – la scienza dice che a un mese dal concepimento ci sono tutti gli organi di un essere umano. Tutti. Fare un aborto è uccidere un essere umano. Ti piace la parola, non ti piace, ma è uccidere. La Chiesa non è chiusa perché non permette l’aborto, la Chiesa non permette l’aborto perché uccide. È un assassinio, un assassinio. Mandare via i migranti, non lasciarli sviluppare, non lasciare che abbiano una vita, è una cosa brutta, è cattiveria. Mandare via un bambino dal seno della mamma è un assassinio. Su queste cose dobbiamo parlare chiaro, niente “ma”, “però”, entrambe le cose sono chiare”.
Per chi votare, insomma? “Nella morale politica, in genere, si dice che non votare è brutto, non è buono. Si deve votare. E si deve scegliere il male minore. Chi è il male minore, quella signora o quel signore? Non so, ognuno in coscienza pensi e faccia questo”.