L’immunoterapia antitumorale a base di mRNA, in fase di sperimentazione, sta mostrando risultati sorprendenti nel trattamento di tumori come il melanoma, il tumore al polmone e altri tumori solidi. Nella fase I dello studio, che rappresenta il primo test su esseri umani, i risultati mostrano che la terapia ha generato una risposta immunitaria contro il cancro ed è stata ben tollerata dai pazienti. Gli effetti collaterali riportati includono affaticamento, dolore al sito di iniezione e febbre, ma non si sono verificati eventi avversi gravi.
Lo studio, sponsorizzato da Moderna e condotto da ricercatori del King’s College di Londra e del Guy’s and St Thomas’ NHS Foundation Trust, sarà presentato alla conferenza della Società Europea di Oncologia Medica a Barcellona il 14 settembre. Diciannove pazienti con tumori avanzati hanno ricevuto da una a nove dosi dell’immunoterapia sperimentale. I ricercatori hanno osservato che in alcuni pazienti il trattamento ha aumentato i livelli di cellule immunitarie specifiche, capaci di uccidere le cellule tumorali, e ha ridotto i livelli di cellule immunitarie che ostacolano il sistema immunitario nella lotta contro il cancro.
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Nonostante il campione limitato, i risultati supportano ulteriori ricerche sulla terapia mRNA-4359. Lo studio sta proseguendo e continua a reclutare pazienti con melanoma e tumore al polmone, in combinazione con il farmaco pembrolizumab, per raccogliere più dati su sicurezza ed efficacia.
“Questo studio di valutazione di un mRM in combinazione con il farmaco immunoterapico pembrolizumab continua a reclutare pazienti con melanoma e cancro al polmone per fornire maggiori informazioni sulla sicurezza e l’efficacia della terapia – ha detto Debashis Sarker, Clinical Reader in Oncologia Sperimentale presso il King’s College di Londra e consulente in oncologia medica presso il Guy’s and St Thomas’ Nhs Foundation Trust – questo studio che valuta un’immunoterapia antitumorale a base di mRna è un primo passo importante per lo sviluppo di un nuovo trattamento per i pazienti con tumori avanzati. Abbiamo dimostrato che la terapia è ben tollerata senza gravi effetti collaterali e può stimolare il sistema immunitario dell’organismo in un modo che potrebbe aiutare a trattare il cancro in modo più efficace. Tuttavia, poiché questo studio ha coinvolto solo un piccolo numero di pazienti, è troppo presto per dire quanto potrebbe essere efficace per le persone affette da cancro in fase avanzata. Lo studio continua a reclutare pazienti affetti da melanoma e tumori polmonari ed è un grande sforzo internazionale che coinvolge Regno Unito, Stati Uniti, Spagna e Australia”.
“Siamo incoraggiati dai risultati di Fase 1 di mRna-4359, che dimostrano il suo potenziale di suscitare forti risposte delle cellule T antigene-specifiche, mantenendo al contempo un profilo di sicurezza gestibile – ha dichiarato Kyle Holen, vicepresidente senior e responsabile dello sviluppo di Moderna per le terapie e l’oncologia – questo nuovo approccio potrebbe essere una componente chiave per spostare il microambiente tumorale verso uno stato più immuno-permissivo, offrendo una potenziale speranza ai pazienti con tumori solidi avanzati”.