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Aggressioni e incendi, la sanità pugliese sotto assedio

Pubblicato: 15/09/2024 16:01

Nella provincia di Bari, Putignano è stata teatro di un drammatico episodio di violenza che ha coinvolto un uomo in evidente stato di ebbrezza. La situazione è degenerata quando l’individuo ha estratto un coltello minacciando prima i passanti e poi i sanitari del 118, accorsi per prestargli soccorso. Nonostante il tentativo di fuga, l’uomo, un 25enne di origine straniera ma residente nella cittadina pugliese, è stato fermato dalle forze dell’ordine e condotto in commissariato per l’identificazione.
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Questo è solo uno degli episodi di violenza che negli ultimi giorni stanno colpendo la sanità pugliese. A Foggia, un giovane con gravi problemi psichici ha appiccato un principio di incendio presso il Presidio Territoriale di Assistenza Umberto I a San Marco in Lamis. La pronta risposta dei vigili del fuoco ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente, limitando i danni a quelli materiali.

Questi eventi riportano alla luce il tema delle aggressioni al personale medico, un problema sempre più grave in diverse regioni italiane. In Puglia, come nel resto del Paese, le strutture sanitarie continuano a essere scenario di episodi di violenza che mettono a rischio non solo la sicurezza degli operatori, ma anche l’efficacia dei servizi offerti.

Altri casi

Intanto ieri per contrastare il preoccupante aumento delle aggressioni al personale sanitario, l’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia sarà sorvegliato dall’Esercito Italiano. La decisione è stata presa dal prefetto Paolo Giovanni Grieco e rientra nel piano di rimodulazione dei servizi di vigilanza nell’ambito dell’operazione ‘Strade Sicure’, che mira a proteggere obiettivi sensibili nel territorio vibonese.

Un’azione necessaria per la sicurezza del personale

Negli ultimi mesi, all’interno dell’ospedale, si sono registrati diversi episodi di aggressioni contro medici e infermieri, perpetrate sia da pazienti che da loro familiari. Per fronteggiare queste situazioni, è stato deciso di destinare alcune unità dell’esercito alla vigilanza del nosocomio, garantendo una presenza costante che possa scoraggiare eventuali atti di violenza. L’intervento dell’Esercito sarà affiancato dai Carabinieri e dalla Polizia, continuando così un’azione coordinata con le altre forze dell’ordine. Questo piano rappresenta un rafforzamento delle misure già adottate dall’Azienda Sanitaria Provinciale, che aveva precedentemente intensificato la sicurezza all’interno del Pronto Soccorso dell’ospedale.

‘Strade sicure’ e la protezione degli obiettivi sensibili

L’operazione ‘Strade Sicure’, attiva da diversi anni, ha l’obiettivo di garantire una maggiore sicurezza in luoghi strategici e sensibili. Il coinvolgimento delle forze armate in questo contesto si pone come un segnale forte di contrasto alla criminalità e alla crescente violenza nelle strutture sanitarie, fenomeno che negli ultimi tempi ha visto un aumento preoccupante.

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