La modella Bianca Balti ha condiviso con il pubblico una notizia sconvolgente: la diagnosi di cancro ovarico al terzo stadio. Attraverso un post sui social, accompagnato da foto e video, ha raccontato la sua esperienza con poche parole, ma di grande impatto emotivo. “Mi hanno operata, sono in ottime mani”, ha rassicurato i suoi fan, descrivendo i medici come professionali e gentili.
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La forza di lottare per le figlie
Nonostante la gravità della malattia, Bianca si è mostrata determinata ad affrontare questa battaglia per se stessa e per le sue due figlie. “Ho un lungo viaggio davanti”, ha dichiarato, consapevole delle difficoltà che il percorso di cura comporterà, ma certa che riuscirà a vincere questa sfida.
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La bellezza nella difficoltà
Concludendo il suo messaggio, Balti ha espresso una riflessione profonda: “Il cancro mi ha dato la possibilità di trovare la bellezza nelle difficoltà della vita”. Una frase che rivela la sua capacità di vedere oltre il dolore, trovando un significato più profondo anche nelle esperienze più dure.
Bianca Balti si unisce così a molte altre celebrità che hanno scelto di raccontare pubblicamente la loro battaglia contro il cancro, offrendo un messaggio di forza e speranza a tutti coloro che si trovano a vivere una simile situazione.
Cos’è il tumore ovarico
Purtroppo, come spiega al Corriere della Sera il presidente della Fondazione Aiom, Saverio Cinieri, il terzo stadio del tumore ovarico implica che la malattia ha già colpito una o entrambe le ovaie e potrebbe essersi diffusa oltre la zona pelvica, con possibili metastasi peritoneali. La terapia in questo caso è molto complessa e mira alla rimozione totale della massa tumorale che spesso implica l’asportazione di tube, ovaie e altri tessuti coinvolti. “La chirurgia è molto delicata, difficile ed è spesso seguita (a volte preceduta) da cicli di chemioterapia”, aggiunge Cinieri. Il carcinoma ovarico è considerato uno dei tumori più difficili da curare. Ogni anno in Italia ne vengono colpite circa 5.200 donne, con 3.000 decessi. Nel 70% dei casi la diagnosi avviene tardivamente, quando il tumore è già in stadio avanzato. “Può colpire a tutte le età, con un aumento dell’incidenza dopo la menopausa”, aggiunge il medico. La sopravvivenza a cinque anni può variare dal 75-90% se il tumore viene diagnosticato in fase iniziale, ma scende drasticamente in presenza di metastasi.