Il Bayesian, il maxi yacht affondato poco meno di un mese fa in rada a Porticello con un bilancio di sette vittime, continua a sfornare gialli. L’attenzione massima ora è sui due hard disk di Mike Lynch, il magnate della cyber security inglese, morto nel naufragio insieme alla figlia Hannah Lynch, ai coniugi Morvillo e Bloomer e al cuoco Recaldo Thomas, dai quali non si separava mai. Potrebbero contenere infatti una miniera di informazioni, ma soprattutto di dati sensibili e che riguardano anche l’intelligence. Informazioni che ora si trovano a 49 metri di profondità. Gli hard disk sono super protetti da crittografie avanzatissime che fonti vicine al magnate descrivono come “il grande archivio digitale dell’imprenditore informatico che aveva fra i suoi clienti l’MI5 inglese, l’Nsa americana e i servizi israeliani”. Roba che scotta, e anche tanto. Come riporta Repubblica, Lynch non si fidava dei cloud, i suoi segreti erano custoditi nei due “device” criptati rimasti con lui in fondo al mare.
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Ora è caccia aperta, e in molti vogliono mettere le mani proprio su questi due supporti e su tutti documenti conservati nelle casseforti del Bayesian. Tutto questo, ovviamente, non fa che alimentare i misteri intorno all’affondamento dello yacht. Lynch è il fondatore di Autonomy, una società che si è aggiudicata gare d’appalto di alto profilo con agenzie governative del Regno Unito e degli Stati Uniti, tra cui un contratto per la fornitura di infrastrutture all’Homeland Security degli Usa per la guerra al terrorismo dopo l’11 settembre. “Gli inquirenti palermitani assicurano che nessun effetto personale delle sette vittime e dei 15 superstiti è stato recuperato e che la vigilanza sul veliero, sotto sequestro come corpo del reato, continua 24 ore al giorno”.