Ursula Von der Leyen ha presentato la sua nuova Commissione, che ora dovrà passare al vaglio del voto in aula per essere ratificata. Al nostro rappresentante, Raffaele Fitto, è stata confermata la nomina in una posizione strategica molto importante, come Vicepresidente esecutivo con delega alla Coesione e alle Riforme. Ma in Italia le reazioni politiche sono contrastanti. E si potrebbe arrivare a un clamoroso voto contrario da parte dei partiti di opposizione del nostro Paese.
CENTRODESTRA SODDISFATTO, OPPOSIZIONI IN RIVOLTA
Se da un lato il centrodestra esprime grande soddisfazione, dall’altro il Movimento 5 Stelle e parte del Partito Democratico si mostrano scettici e critici. Alcune voci tra le opposizioni lasciano intendere che i due partiti italiani potrebbero addirittura votare contro il nostro rappresentante in sede europea, una decisione che, se confermata, sarebbe particolarmente significativa. Il governo Meloni, al contrario, ha accolto la nomina con entusiasmo, vedendola come un riconoscimento del ritrovato ruolo dell’Italia in Europa.
MELONI: GARANZIA PER GLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA
La Premier ha espresso fiducia nelle capacità di Fitto, sottolineando come la sua posizione sia in grado rafforzare il peso del Paese in ambito europeo. Altre figure di spicco del centrodestra, come Antonio Tajani e Matteo Salvini, hanno confermato il giudizio positivo sul nostro rappresentante e hanno espresso l’auspicio che possa portare avanti gli interessi italiani con concretezza e buonsenso.
5STELLE VERSO IL VOTO CONTRARIO, PD SPACCATO
Nel centrosinistra, invece, emergono posizioni più critiche. Il Movimento 5 Stelle, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe orientato verso il voto contrario, principalmente a causa dei risultati giudicati insoddisfacenti nell’implementazione del Pnrr in Italia. Si tratta di un dossier nella cui gestione Fitto ha ricoperto un ruolo chiave. Gli europarlamentari pentastellati terranno una riunione per decidere la loro posizione finale, ma il “no” sembra essere l’opzione più probabile.
Anche all’interno del Pd si percepiscono forti perplessità. Alcuni esponenti, come Nicola Zingaretti ed Enzo Amendola, hanno criticato l’orientamento “conservatore” della nuova Commissione, e hanno chiesto a Fitto di distanziarsi da quella che a loro parere sarebbe la “retorica sovranista del governo italiano”. Altri, come Antonio Decaro, si mostrano invece più concilianti, riconoscendo a Fitto le sue qualità e giudicandolo una figura competente con cui il Pd ha collaborato anche nel recente passato su progetti nazionali.
UNA POSIZIONE DIFFICILE DA GIUSTIFICARE
La nomina di Fitto ha scatenato le molte contraddizioni che alimentano oggi la politica italiana, specie per quanto riguarda i partiti di opposizione. Anziché un momento di soddisfazione, il traguardo raggiunto dal nostro rappresentante è diventato un punto di frizione tra le forze politiche, con una possibile divisione sul voto finale al Parlamento Europeo.
Se le opposizioni dovessero realmente votare contro il rappresentante del loro stesso Paese, si tratterebbe di un segnale di scarsa coesione anche sulle prospettive future dello stivale, proprio in un momento che potrebbe rivelarsi cruciale per il ruolo dell’Italia in Europa. E non sarà facile per i 5Stelle e per il Pd giustificare una simile posizione.