Il carcere di Regina Coeli a Roma è stato teatro di un nuovo tragico suicidio: un detenuto di 50 anni, arrestato il 25 agosto per maltrattamenti in famiglia, si è tolto la vita impiccandosi nella sua cella nella VII Sezione. Il suo corpo è stato scoperto dai poliziotti penitenziari nella mattinata del 17 settembre, e i tentativi di soccorso sono stati inutili. Nello stesso arco di 12 ore, un altro detenuto di 32 anni, originario della Nigeria e arrestato per reati connessi all’immigrazione clandestina, si è impiccato nel carcere di Ariano Irpino, in provincia di Avellino. Questi sono il 71º e il 72º suicidio in carcere dall’inizio del 2024.
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Unanime la condanna delle condizioni nei penitenziari italiani, in particolare il sovraffollamento, definite insostenibili da diverse figure istituzionali. Regina Coeli, con una capienza prevista di 626 detenuti, ne ospita attualmente 1168, un sovraffollamento del 184%. Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, ha denunciato la mancanza di personale (350 agenti contro i 709 necessari) e le condizioni fatiscenti della struttura, sottolineando la carenza di assistenza sanitaria e psichiatrica come un fattore determinante nel perpetuarsi di questa “strage silenziosa” di detenuti e poliziotti penitenziari.
La consigliera regionale del Lazio, Marta Bonafoni, ha dichiarato: “Come ribadito dai Garanti delle persone sottoposte a misure restrittive della Regione Lazio e di Roma Capitale, Stefano Anastasia e Valentina Calderone, è necessario procedere con la chiusura della sezione e la riorganizzazione di un reparto di accoglienza – ha dichiarato in una nota – A questo punto, ritengo doverosa un’audizione della direttrice della Casa circondariale Regina Coeli e del provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria. Quanto accaduto è l’ennesima conferma del fatto che il Governo, al di là di decreti vuoti o liberticidi, non sta facendo nulla per affrontare realmente le problematiche delle carceri, a partire dal sovraffollamento che è concausa di questi suicidi”.
Ilaria Cucchi, senatrice di Alleanza Verdi Sinistra, ha nuovamente chiesto la chiusura della VII Sezione di Regina Coeli, definendola “disumana”: “Questa situazione è indegna in uno Stato di diritto: servono spazi adeguati e, soprattutto, personale qualificato per prevenire tragedie come questa. In un luogo che dovrebbe avere la funzione di recupero e reinserimento, la dignità e il rispetto della vita umana sono ormai del tutto assenti. È indispensabile agire subito, prima che altre vite vengano spezzate”, ha poi concluso. Anche il consigliere regionale Claudio Marotta ha sostenuto la chiusura della VII Sezione, evidenziando il problema del sovraffollamento e delle condizioni insostenibili in cui i detenuti sono costretti a vivere.