Il mistero della morte di Nadia Chiarello, la giovane trovata senza vita in una buca nella neve nel 1979 a Chiampo (Vicenza), riemerge dopo 45 anni. Il 20 settembre 2024 il corpo della ragazza verrà riesumato per cercare nuove prove. Nadia, a soli 17 anni, scomparve il 10 gennaio di quell’anno. Il suo corpo venne ritrovato nove giorni dopo vicino alla conceria Italia, dove lavorava come segretaria.
Leggi anche: Mostro di Firenze, l’autopsia sul corpo di una delle vittime potrebbe svelare finalmente la verità
Il caso venne inizialmente archiviato come incidente stradale. L’autopsia aveva rilevato un grave trauma cranico, ma nessun colpevole fu mai identificato. La versione ufficiale parlava di una morte accidentale, ma molte domande sono rimaste senza risposta.
Atti vandalici sulla tomba di Nadia: “Stiamo infastidendo qualcuno”
Ora, a distanza di decenni, qualcosa si muove. Grazie alla determinazione della famiglia e ai nuovi elementi raccolti dai consulenti, il caso si riapre. L’avvocato Chiara Parolin e il criminologo Edoardo Genovese hanno presentato un dossier che rimette in discussione la dinamica dell’incidente. Si parla di omicidio volontario.
Il medico legale Giovanni Cecchetto, incaricato dalla Procura, esaminerà i resti per cercare indizi che confermino o smentiscano le ipotesi presentate. La famiglia spera di trovare finalmente risposte.
Gli atti vandalici sulla tomba di Nadia, avvenuti di recente, potrebbero aver accelerato la decisione di riesumare il corpo. “Abbiamo dato fastidio a qualcuno”, ritengono i familiari. Forse qualcuno teme che la verità venga a galla dopo tanti anni. Ora, con la nuova perizia, si spera di fare luce su uno dei misteri più oscuri del vicentino. La famiglia di Nadia attende giustizia da troppo tempo.