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Bimbi sepolti, Chiara non può aver agito da sola: si cercano i complici, svolta nelle indagini

Pubblicato: 19/09/2024 08:04

Il caso di Chiara Petrolini, la giovane di 22 anni di Traversetolo, continua a sollevare dubbi e sconcerto nella comunità e tra gli inquirenti. La ragazza è accusata di aver nascosto due gravidanze e di aver partorito in segreto, seppellendo i neonati subito dopo la nascita. La Procura di Parma ha confermato che nessuno, nemmeno i familiari o il padre dei bambini, era a conoscenza delle gravidanze. Inoltre, Chiara non sarebbe stata seguita da un ginecologo e avrebbe affrontato i parti completamente da sola, secondo quanto riportato dalle indagini preliminari.

Tuttavia, molti trovano difficile credere che la giovane possa aver agito senza alcun aiuto esterno. Tra le ipotesi che si stanno valutando c’è la possibilità che qualcuno possa averla assistita o fosse a conoscenza della situazione. Anche se Chiara resta, al momento, l’unica indagata, le indagini sono ancora in corso e nuovi sviluppi potrebbero portare a ulteriori coinvolgimenti. In particolare, la scoperta del secondo cadavere, risalente a circa un anno fa, ha complicato la vicenda, costringendo gli investigatori a rivedere le accuse.

Gravidanze mai scoperte, com’è stato possibile?

Le gravidanze della giovane erano state tenute nascoste al punto che né le famiglie presso cui lavorava né i vicini avevano notato nulla. Ci sono versioni discordanti anche tra i conoscenti della ragazza: alcuni sostengono di aver saputo delle gravidanze, mentre altri affermano di non essersi accorti di nulla.

Le analisi medico-legali sui corpi dei due neonati sono in corso. Le ossa del bambino sepolto un anno fa sono state affidate al Ris di Parma per l’estrazione del Dna, mentre le indagini sono coordinate dal laboratorio di antropologia forense dell’Università di Milano. I primi esiti dell’autopsia sul neonato ritrovato ad agosto hanno escluso la possibilità che sia nato morto, il che ha portato all’ipotesi di omicidio.

Chiara, sottoposta a nuovi interrogatori, avrebbe ammesso di aver partorito entrambi i bambini, ma resta da chiarire come abbia gestito questi eventi e se qualcuno l’abbia aiutata. Il caso, ancora in evoluzione, continua a sollevare numerose domande e ad alimentare un clima di incredulità nella comunità di Traversetolo.

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