Potrebbero essere giunte ad una svolta le indagini sulla assurda morte di Chiara Jaconis, la turista padovana che ha perso la vita ai Quartieri Spagnoli di Napoli dopo essere stata colpita da una statuina caduta da un balcone. Secondo l’ipotesi investigativa che si è fatta strada nelle ultime ore, un bambino avrebbe fatto cadere la statuina con disegno egizio che, dopo essersi spaccata su uno dei piani sottostanti, ha colpito la 30enne che lavorava a Parigi per un noto marchio di moda.
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Tutti i sospetti dei magistrati
Per questo motivo i pm napoletani che indagano sul caso, Ciro Capasso, Raffaele Barela e Vincenzo Piscitelli, hanno deciso di ordinare una perquisizione nella casa dove abita il bambino e di indagare i suoi genitori per omicidio colposo “per aver provocato ovvero non aver impedito il getto o la caduta” della statuetta. Avviso di garanzia imposto dalla legge come atto dovuto in vista dell’autopsia sul corpo di Chiara Jaconis.
Come precisa la Procura partenopea, infatti, l’imputazione formulata a carico degli indagati “è da ritenersi ovviamente provvisoria e a garanzia degli indagati stessi per le attività irripetibili da compiersi”. Ad ogni modo, fino a questo momento, nessuno degli inquilini del palazzo ha riconosciuto la statuina, neanche la famiglia che abita nell’appartamento dal quale si ipotizza che l’oggetto sia caduto.
Intanto, nella serata di mercoledì 18 settembre, una fiaccolata con centinaia di persone ha attraversato i Quartieri Spagnoli. Il padre di Chiara, Gianfranco Jaconis, ha voluto ricordare la figlia come una ragazza che “dovunque andava seminava bellezza, su tutto”.