Il bambino di Chiara era nato vivo ed è morto dopo il parto, dissanguato per uno “shock emorragico da recisione del cordone ombelicale”. Questo quanto emerso dai delle analisi sul corpo del secondo neonato partorito ad agosto e poi sepolto dalla ragazza, ora agli arrresti domiciliari con le accuse di infanticidio e occultamento di cadavere. La giovane ha detto di aver tagliato il cordone ombelicale con delle forbici trovate nella taverna della sua villetta, a Traversetolo (Parma), e di aver poi partorito nel bagno. Proprio l taglio del cordone ombelicale effettuato in modo sbagliato e in assenza di assistenza medica, secondo gli esami, avrebbe causato la morte del neonato.
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Il padre dei bambini ha detto di non essersi mai accorto delle gravidanze e dei parti, nonostante abbia dormito con Chiara la notte dopo il secondo parto. Sempre stando alle ricostruzioni, nelle ore successive alla nascita e alla morte di suo figlio, il 6 agosto scorso, Chiara Petrolini avrebbe trovato la forza di proseguire con la sua vita come se nulla fosse accaduto.
Gli investigatori hanno ricostruito che il giorno dopo, il 7 agosto, la ragazza avrebbe trascorso la serata in un bar, per poi mangiare una pizza a casa con la nonna e passare la notte con il fidanzato nella taverna di casa. Il giorno successivo, l’8 agosto, sarebbe andata dall’estetista, poi in giro tra bar, vinerie e locali vari fino a circa le due di notte. Infine il rientro e la partenza per gli Stati Uniti con la famiglia.