“Chi verrà arrestata per prima? E chi resterà prima incinta?”. Chiara Petrolini scherzava su TikTok con un’amica qualche anno fa. Video registrati in momenti spensierati, che non avevano significato se rappresentare un momento di gioco tra due adolescenti. Oggi, quegli stessi video appaiono come un triste presagio.
Da più di un mese Traversetolo è scossa dal terribile ritrovamento di un cadavere di neonato – poi diventati due – nel giardino di un’apparentemente normalissima villetta della località Vignale. Protagonista della vicenda è per l’appunto Chiara Petrolini, 22enne studentessa di giurisprudenza prima e scienze dell’educazione poi: anche lei all’apparenza senza nulla da nascondere, oratoriana, scout e legata sentimentalmente al coetaneo Samuel. La tragica ha evidenziato il lato oscuro di una ragazza apparentemente “normale”, mettendo in discussione il suo rapporto con la famiglia, il suo fidanzato e il suo stesso equilibrio psicologico.
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Chiara è stata arrestata con l‘accusa di omicidio premeditato e soppressione di cadavere. La Procura ha ricostruito un quadro fatto di bugie e contraddizioni, iniziato nell’agosto 2023 quando il corpo del primo neonato è stato scoperto. Successivamente, sono emersi nuovi dettagli, tra cui il ritrovamento di un secondo cadavere, appartenente a un altro bambino partorito un anno prima, sepolto vicino alla finestra della sua camera.
Le dichiarazioni di Chiara sono cambiate più volte. Inizialmente ha raccontato che il primo neonato era nato morto e che non aveva informato nessuno della gravidanza, ma le analisi medico-legali hanno rivelato che il piccolo aveva respirato prima di morire dissanguato. Inoltre, le ricerche online effettuate dalla ragazza smentirebbero alcune delle sue affermazioni, tra cui il fatto di non conoscere l’epoca gestazionale e di non aver avuto intenzioni di aborto.
Nonostante i genitori di Chiara, in particolare il padre, avessero espresso il desiderio di diventare nonni, sembra che la ragazza non abbia mai manifestato la volontà di salvare le vite dei due bambini. La criminologa Roberta Bruzzone ha sottolineato come il gesto di Chiara possa essere collegato al rapporto con la sua famiglia: “Le spiegazioni di questo gesto vanno cercate all’interno del suo modo di intendere se stessa, nel rapporto con la famiglia che non è stata così contenitiva e attenta e che oggi si trova a fare i conti con una situazione nata, cresciuta e svolta sotto i loro occhi” ha detto la criminologa.