L’autunno-inverno 2024-2025 si prospetta come una stagione impegnativa dal punto di vista dei virus respiratori, con un mix di patogeni tra cui l’influenza, il Covid-19 e il virus respiratorio sinciziale (RSV). Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell’IRCCS Galeazzi Sant’Ambrogio di Milano, ha evidenziato l’importanza di continuare a proteggere le persone fragili, soprattutto a fronte dell’emergere della nuova variante del Covid, XEC, che si caratterizza per la sua immunoevasività. “Considerando questo e considerando la nuova variante Covid, XEC, che si inserisce nel quadro, le previsioni – che ovviamente poi andranno aggiornate sulla base dell’andamento meteorologico – ci fanno pensare che quest’anno saremo più o meno sui valori dello scorso anno e probabilmente dobbiamo aspettarci valori superiori a 14,5 milioni, o 15 milioni, di casi”.
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Pregliasco ha indicato i principali virus influenzali attesi, come l’A/H1N1 e l’A/H3N2, quest’ultimo aggiornato con un ceppo thailandese nei vaccini antinfluenzali per la nuova stagione. Ha ribadito l’importanza della vaccinazione sia contro l’influenza che contro il Covid, soprattutto per i soggetti fragili, che sono più vulnerabili alle complicanze respiratorie. In particolare, la vaccinazione antinfluenzale dovrebbe essere considerata anche per i bambini, che fungono da principali diffusori del virus nella comunità.
Infine “il tampone”, importante anche per un uso tempestivo, nel caso di fragili e anziani, dell’antivirale per Covid se necessario. “Il farmaco Paxlovid* è infatti ancora sottousato”, segnala l’esperto, che è anche direttore sanitario d’azienda all’Irccs ospedale Galeazzi Sant’Ambrogio di Milano. Quanto ai bambini, continua Pregliasco, “per l’influenza rappresentano anche i diffusori della malattia nella comunità e andrebbero vaccinati in maniera ampia. E sicuramente col vaccino spray, che oltretutto negli Usa per esempio la Fda ha deciso di autorizzare in versione somministrabile ‘fai-da-te’. Contro il Covid, invece, “i piccoli andrebbero immunizzati se sono molto fragili e hanno patologie importanti che li espongono a complicanze particolari”.
Nonostante il calo della propensione a vaccinarsi, soprattutto tra i giovani, il virologo ha avvertito che l’influenza può avere conseguenze significative anche per loro. Inoltre, Pregliasco ha segnalato che circa il 40% degli italiani considera il vaccino antinfluenzale una routine e che il 34% degli intervistati ha dichiarato l’intenzione di vaccinarsi in vista della prossima stagione.