La tragica uccisione di Philippine Le Noir de Carlan, una giovane studentessa universitaria di 19 anni, ha scosso profondamente la Francia, trasformandosi in un caso di rilevanza nazionale. Philippine, che frequentava il terzo anno di Economia e Ingegneria finanziaria, è stata aggredita e uccisa mentre tornava dalle lezioni nel centro di Parigi, attraversando il Bois de Boulogne, uno dei parchi più grandi della città. Il suo corpo è stato trovato il giorno successivo, sabato, all’ingresso del parco, semi-sepolto con un braccio visibile dal terreno.
L’indagine ha portato rapidamente all’identificazione del presunto assassino: Taha O., un 23enne di origine marocchina, già noto alle forze dell’ordine. Le telecamere di una banca a Montreuil hanno ripreso l’uomo mentre utilizzava il bancomat della vittima, contribuendo alla sua identificazione. Taha O. è poi fuggito in Svizzera, dove è stato arrestato alla stazione di Ginevra.
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Taha O. era entrato in Francia nel 2017 con un visto turistico, era rimasto irregolarmente nel Paese. Nel 2019, era stato condannato a 7 anni di carcere per lo stupro di una ragazza in un parco a Taverny e successivamente espulso. Nonostante la condanna e l’espulsione, era riuscito a evitare il rimpatrio. Dopo aver scontato parte della pena, era stato rilasciato nel giugno 2024 e trasferito in un centro di detenzione amministrativa in attesa di essere rimpatriato in Marocco. Un decreto di espulsione era stato emesso, ma il 3 settembre, pochi giorni prima dell’omicidio di Philippine, Taha O. era stato rilasciato sotto controllo giudiziario.
Già due anni fa, un caso simile aveva scosso il Paese, quando una 26enne algerina, Dahbia B., aveva ucciso una bambina di 12 anni nonostante fosse stata anch’essa espulsa ma rimasta illegalmente in Francia.