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Strage di Nuoro, Gleboni ha sparato a tutti con un colpo alla testa: la dinamica orripilante, morte cerebrale per figlio e vicino

Pubblicato: 25/09/2024 09:13

Ha colpito tutti, indistintamente, alla testa. Non si sa ancora cos’abbia spinto Roberto Gleboni, padre di famiglia e uomo conosciuto come sereno e di buon carattere, a compiere una strage che ha coinvolto anche un vicino, che si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Una tragedia sconvolgente ha colpito Nuoro stamattina quando Roberto Gleboni, 50 anni, operaio di Forestas, ha compiuto la strage. L’uomo ha ucciso la moglie Giusi Massetti, 43 anni la figlia Martina, gravissimo Francesco di 11. Dopo aver sparato, ha colpito anche Paolo Sanna, il vicino di casa, intervenuto dopo aver sentito i primi colpi. Infine, Gleboni ha rivolto l’arma contro la madre, ferendola gravemente, e poi si è tolto la vita. Il terzo figlio, ferito di striscio, è stato ricoverato ma le sue condizioni non risultano critiche.
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Le prime ricostruzioni della strage

Il dramma è iniziato nelle prime ore dell’alba in via Ichnusa, nel quartiere Monte Gurtei. Un dissidio in famiglia sembra aver scatenato l’ira di Gleboni, che ha sparato con una pistola semiautomatica regolarmente detenuta per uso sportivo. Dopo aver freddato la moglie e una figlia, l’uomo ha puntato la pistola contro Paolo Sanna, il vicino che, richiamato dal rumore degli spari, era uscito sul pianerottolo.

Dopo l’omicidio del vicino, Gleboni ha raggiunto l’abitazione della madre, le ha sparato e si è tolto la vita. La donna è stata trasportata d’urgenza in ospedale, dove ora lotta tra la vita e la morte.

Le indagini

Gli uomini del Comando provinciale dei Carabinieri e della Questura di Nuoro stanno ricostruendo la dinamica dell’accaduto. Le due vie dove è accaduta la strage sono state blindate dalle forze dell’ordine. Sul posto anche il magistrato di turno e il medico legale. 

Gleboni, operaio della Forestas, componente del direttivo territoriale e regionale del Fais, avrebbe sparato con una pistola semiautomatica regolarmente detenuta per uso sportivo.

“A mio padre, l’amore più grande della mia vita”: la dedica di Martina, al papà che l’ha uccisa

Martina, la figlia 26enne, si era laureata due anni fa, nel 2022. “A mio padre, l’amore più grande della mia vita”, scriveva la ragazza nelle dediche della sua tesi, condivisa sui social.

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Ultimo Aggiornamento: 25/09/2024 20:16