Tommaso frequentava il primo anno dell’indirizzo di “Gestione Ambientale risanamento acque”, un percorso scolastico appena iniziato e che prometteva di essere l’inizio di una nuova avventura. Il ragazzo si è sentito male all’improvviso intorno alle 8:45, appena entrato a scuola. Dopo essersi diretto al bagno, Tommaso è uscito per poi accasciarsi improvvisamente nel corridoio. Soffriva di una patologia cardiaca congenita. Il padre, disperato, ha rilasciato dichiarazioni piene di rabbia e dolore. “Da due anni in lista per un trapianto di cuore”.
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I primi a soccorrerlo sono stati uno studente e due insegnanti, uno dei quali ha tentato di rianimarlo con il massaggio cardiaco e con il defibrillatore della scuola. Nonostante i tempestivi tentativi di soccorso, non c’è stato nulla da fare. Allertato il 118, l’ambulanza è arrivata in pochi minuti, ma Tommaso è morto prima di raggiungere l’ospedale Santa Croce.
Le parole di papà Luca e del nonno
“Ci siamo accorti che qualcosa non andava quando abbiamo notato che nostro figlio, quando andava in bici, aveva molto affanno, era molto affaticato”, ha spiegato al Resto del Carlino il papà di Tommaso, Luca Bisciari. Dopo i controlli di rito, la famiglia ha appreso che il cuore del figlio era affetto da una condizione che rendeva le sue cellule più rigide, compromettendone la capacità di pompare il sangue correttamente. “Le sue condizioni di salute non gli consentivano di fare sforzi particolari. Pensava a cosa sarebbe diventato da grande. Certe volte ci diceva che avrebbe voluto fare il farmacista“.
L’attesa del trapianto di cuore al Sant’Orsola di Bologna era lunga e incerta: “Non sapevamo quando ci avrebbero chiamato, il momento arriva in base alla disponibilità e alla compatibilità del donatore”. L’intera famiglia, composta anche da mamma Laura e dagli altri due figli, attendeva con speranza quel trapianto che avrebbe potuto salvare la vita di Tommaso, ma il tempo non è stato dalla loro parte. Anche il nonno ha voluto salutare il nipote, con parole strazianti: “Ciao Tommy, amore di nonno”.
La malattia
Tommaso soffriva di una patologia cardiaca congenita ed era in lista per un trapianto. Il ragazzino viveva con i genitori, Laura Pierangeli e Luca Bisciari, e aveva due fratelli. La madre e il padre erano presenti durante il tragico evento e hanno cercato di confortare il figlio nei suoi ultimi istanti.
Dolore e polemiche
La notizia ha subito scatenato una serie di reazioni sui social, dove non sono mancate polemiche inappropriate. Alcuni utenti, senza alcuna sensibilità per il dolore della famiglia, hanno collegato il decesso ai vaccini, insinuazioni respinte con fermezza dai parenti, che hanno ribadito la condizione di salute preesistente del ragazzo. Uno di loro ha chiesto “la decenza di tacere”, sottolineando come Tommaso fosse nato con la sua malattia.
Il cordoglio della comunità
Il sindaco di Fano, Luca Serfilippi, ha espresso profonda vicinanza alla famiglia di Tommaso, definendo questa una “giornata di grande dolore per tutta la comunità”. Il primo cittadino ha voluto ricordare il giovane, figlio di una dipendente comunale, e ha espresso il suo supporto ai genitori in questo momento di immenso dolore.