
Una storia toccante quella di Giulia e Gianmarco Romano. Gianmarco, padre di Giulia, ha raccontato la sua esperienza personale nel donare un rene alla figlia, salvandola da una grave insufficienza renale cronica. “Un genitore darebbe qualsiasi cosa per salvare un figlio e io posso dire di averlo fatto” così ha esordito il papà coraggioso.
L’occasione in cui Gianmarco ha condiviso la sua storia è stato un convegno organizzato dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, in occasione dei 30 anni dalla morte di Nicholas Green. Nicholas, un bambino americano di 7 anni, venne tragicamente ucciso in Italia nel 1994, ma i suoi genitori scelsero coraggiosamente di donare i suoi organi, salvando diverse vite, tra cui quella di Andrea Mongiardo, che ricevette il suo cuore.
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Questo evento è servito a celebrare tre decenni di trapiantologia pediatrica al Bambino Gesù, che ha realizzato oltre 1.200 trapianti negli ultimi 30 anni. L’ospedale ha giocato un ruolo fondamentale in Italia nel campo della donazione e del trapianto di organi, anche grazie ai progressi tecnologici e alla generosità delle famiglie che scelgono di donare gli organi dei propri cari.
L’attività trapiantologica del Bambino Gesù è iniziata la notte tra il 10 e l’11 febbraio 1986 quando venne effettuato il primo trapianto di cuore pediatrico in Italia su un bimbo di 15 mesi. Il 13 settembre 1993, fu la volta del primo trapianto combinato cuore-rene; nel 1995 il primo trapianto di polmone seguito, nel 2008, dal primo di fegato. Oggi qui si effettua il 42% di tutti i trapianti pediatrici in Italia. “La crescita dell’attività trapiantologica del Bambino Gesù sono dovuti a diversi fattori, tra cui l’avanzamento tecnologico che ha migliorato la conservazione e quindi l’utilizzabilità degli organi donati”, ha detto il direttore sanitario dell’ospedale, Massimiliano Raponi. “Ma fondamentale è innanzitutto la generosità delle tante famiglie che decidono di donare gli organi e i tantissimi specialisti coinvolti nei programmi di trapianto”.