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Morte di Nadia Chiarello, dopo 45 anni riesumato il corpo. “È stata uccisa, vogliamo verità”

Pubblicato: 30/09/2024 15:37

Il caso di Nadia Chiarello, la 17enne trovata morta nel 1979 a Chiampo (Vicenza), continua a sollevare interrogativi dopo 45 anni. La giovane fu ritrovata in una buca nella neve, nove giorni dopo la sua scomparsa. Inizialmente, le due piste erano state ipotizzate: un incidente stradale causato da un pirata della strada e l’omicidio. Tuttavia, il caso fu archiviato come omicidio colposo, nonostante il pirata della strada non fosse mai stato identificato.

La famiglia, sostenuta dal criminologo Edoardo Genovese e dall’avvocata Chiara Parolin, non ha mai accettato la teoria dell’incidente, considerandola priva di dimostrarsi concreta. Il corpo di Nadia non mostrava fratture tipiche di un impatto violento, e la dinamica dell’incidente non era supportata dai referti autoptici. Inoltre, il ritrovamento del corpo sollevò ulteriori dubbi: Nadia fu trovata supina, con il suo maglione sotto i glutei, un dettaglio che suggerisce una manipolazione del cadavere.
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“Altro aspetto molto importante è stato il fattore temporale. Si è sostenuto che la ragazza fosse uscita dal lavoro qualche minuto prima delle 18. Quotidianamente Nadia attraversava la strada e si faceva venire a prendere da un amico di famiglia. E il giorno della scomparsa diverse persone hanno detto di averla vista ancora viva intorno alle 18.10″ ha dichiarato Genovese.

L’ipotesi che Nadia possa essere stata vittima di un omicidio e che il suo corpo sia stato spostato e nascosto è avvalorata dal fatto che la zona dove fu ritrovata era stata ispezionata senza esito nei giorni precedenti. Il ritrovamento avvenne casualmente, sollevando sospetti sul fatto che il cadavere sia stato occultato e poi abbandonato in un secondo momento. “Non sappiamo cosa abbia spinto gli inquirenti a sostenere questa ipotesi (archiviazione per omicidio colposo), mancano anche i riferimenti al mezzo ipoteticamente guidato dal pirata. Non si sa se Nadia è stata investita da una macchina, un furgone o da una moto” sostiene il criminologo.

La riesumazione dei resti di Nadia, avvenuta il 20 settembre 2023, rappresenta un tentativo di fare luce su una vicenda che ha lasciato la famiglia nel dolore per oltre quattro decenni. I nuovi esami autoptici, eseguiti da esperti nominati dalle parti coinvolte, potrebbero fornire elementi cruciali per riscrivere la storia di Nadia e restituire alla sua famiglia una verità che attendono da anni.

“Era una ragazza tranquillissima, che viveva in una piccola realtà. Aveva cominciato da poco a lavorare come segretaria alla conceria Italia. Era molto trasparente, spontanea e naturale, la famiglia sapeva anche di sue eventuali frequentazioni. Tutte quelle che erano emerse all’epoca erano state scandagliate, ma non era venuto fuori nulla di particolarmente significativo. Dicono di non aver mai trovato nulla, nessuna zona d’ombra nella sua vita. Però diciamo che il luogo dove è stata rinvenuta in noi desta qualche sospetto” ha infine dichiarato l’esperto.

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