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Ultras arrestati, cosa rischiano le società di Milan e Inter e cos’è il “procedimento di prevenzione”

Pubblicato: 30/09/2024 16:43

La recente maxi operazione contro i vertici delle curve Nord e Sud di Milan e Inter ha sollevato molte domande su cosa rischino i due club. Al momento, nessun tesserato risulta coinvolto, ma le due società devono dimostrare di non essere succubi degli ultras. La Procura di Milano ha avviato un “procedimento di prevenzione” per chiarire eventuali legami con i gruppi organizzati.
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Il procuratore capo Marcello Viola ha dichiarato che Milan e Inter sono “soggetti danneggiati”. Le due squadre non hanno partecipato ai reati contestati agli ultras, legati a biglietti rivenduti illegalmente, parcheggi, merchandising e altre attività. Nonostante ciò, emergono “profili di criticità” sui controlli interni dei club. Viola ha sottolineato che Milan e Inter avevano istituito organi di controllo, ma questi potrebbero non essere stati sufficienti.

L’inchiesta ha rivelato episodi che fanno emergere una certa “sudditanza” dei club verso i tifosi organizzati. Uno dei capi ultras dell’Inter, arrestato, avrebbe chiesto all’allenatore Simone Inzaghi di procurare alla curva 200 biglietti extra per la finale di Champions a Istanbul. Inzaghi avrebbe promesso di parlare con Zanetti e Marotta per risolvere la questione. Questo è solo un esempio delle pressioni che i club subiscono da parte delle curve.

Il procedimento di prevenzione

Il “procedimento di prevenzione” punta a rompere questi legami e a evitare che Milan e Inter restino sotto il controllo degli ultras. Se le due squadre non dimostreranno una netta separazione, potrebbero finire sotto amministrazione giudiziaria. La Procura ha lanciato un avvertimento chiaro: il cartellino giallo è già stato mostrato, ora tocca ai club reagire e collaborare.

Nel frattempo, il Procuratore Federale della Figc, Giuseppe Chinè, ha chiesto agli inquirenti gli atti dell’indagine per valutare eventuali implicazioni sportive. Il Milan ha subito dichiarato la propria disponibilità a collaborare con le autorità per fornire qualsiasi informazione richiesta, dimostrando di voler fare chiarezza il prima possibile.

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