Una vasta operazione antidroga dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna è scattata all’alba a Caivano, in provincia di Napoli. Caivano, in particolare la zona del Parco Verde, era diventato tristemente noto come una delle più grandi piazze di spaccio d’Europa, dove degrado sociale e criminale la faceva da padrone assieme al traffico di droga, violenze e omicidi legati alla camorra.
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Nel 2023, l’attuale governo, guidato da Giorgia Meloni, ha deciso di intervenire con un piano di rigenerazione urbana e un potenziamento delle indagini e dei controlli per contrastare il sistema camorristico radicato nel Parco Verde. A quasi un anno dall’inizio delle operazioni, sono stati arrestati 49 individui legati al clan Angelino-Gallo, responsabili del controllo di circa 25 piazze di spaccio. Le attività di spaccio, gestite con rigore dal clan, garantivano introiti mensili di circa 500.000 euro, provenienti dal commercio di cocaina, eroina, marijuana, crack e altre sostanze.
L’inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli e dai carabinieri del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna, ha svelato come il clan gestisse l’intero ciclo della droga, dall’approvvigionamento alla distribuzione, imponendo prezzi e modalità operative. Le forze dell’ordine, insieme ai magistrati coinvolti, hanno sottolineato la necessità di continuare a monitorare il territorio per prevenire la ricostituzione di gruppi criminali.
Il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha lanciato un forte appello ai cittadini, esortandoli a rompere ogni legame con la camorra. “Se si finisse di guardare la camorra, di relazionarsi, di salutarla, allora sarebbe l’inizio della fine. Fino a quando la gente comune si relaziona, finché se ti rubano una macchina invece di fare la denuncia ai carabinieri ti rivolgi al cavallo di ritorno, allora è un pozzo senza fondo e continueremo ancora negli anni”.
Dice Paolo Leoncini, comandante del gruppo Carabinieri di Castello di Cisterna che con oggi sono stati arrestati i gestori di oltre 25 piazze di spaccio: “Caivano non si può più considerare la piazza di spaccio più grande d’Europa. Abbiamo operato in modo sistemico su Caivano e nel Parco Verde, ma è importante anche non concentrarsi solo in un’area. Bisogna fare attività di sistema e di contesto e garantire la copertura investigativa su tutto il territorio di competenza”.