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Maria Campai, la confessione dell’assassino 17enne: “Ecco come l’ho uccisa”

Pubblicato: 01/10/2024 09:03

Il braccio attorno al collo come una tenaglia per immobilizzarla e poi i colpi al viso. Così è stata ritrovata Maria Campai, una donna di 42 anni di origini romene, scomparsa misteriosamente lo scorso 19 settembre da Viadana, in provincia di Mantova. Dopo giorni di ricerche, il suo corpo senza vita è stato trovato nel giardino di una villetta abbandonata. Il principale sospettato, un diciassettenne, è stato arrestato e si trova ora nel carcere minorile di Milano. Secondo le ricostruzioni, l’omicidio sarebbe stato compiuto con una mossa di wrestling, immobilizzando la vittima con una stretta al collo e colpendola ripetutamente al viso.
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I rapporti tra la vittima e il presunto killer

La tragica vicenda ha preso forma quando è emerso che Maria e il giovane si erano conosciuti online e si erano incontrati proprio il giorno della scomparsa. Il loro incontro si è trasformato in un delitto brutale, senza un apparente motivo. Il ragazzo, durante un interrogatorio di oltre un’ora e mezza, ha confermato quanto già dichiarato agli inquirenti, raccontando i dettagli dell’omicidio. Le accuse a suo carico sono gravi: omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e occultamento di cadavere.

La misteriosa ispirazione e i legami con il killer di “Dexter”

Un dettaglio inquietante che emerge dal profilo social del ragazzo è la sua ammirazione per figure oscure. Su Instagram, infatti, il giovane ha condiviso un post con un riferimento al personaggio di Brian Moser, meglio noto come l’Ice Truck Killer della serie televisiva Dexter. Moser, nella serie, è un serial killer che uccide prostitute e mutila i loro corpi. Questo comportamento ossessivo del diciassettenne per modelli negativi, combinato con un forte interesse per il fisico e l’allenamento, potrebbe aver giocato un ruolo nella tragedia. Tuttavia, le indagini non hanno ancora svelato con certezza le motivazioni dietro l’atto.

Gli inquirenti stanno lavorando senza sosta per chiarire ogni dettaglio di questo femminicidio. I carabinieri del reparto investigazioni scientifiche hanno raccolto ulteriori prove nei luoghi del delitto, tra cui tracce ematiche. Un elemento cruciale ancora mancante è il telefonino della vittima, che potrebbe contenere informazioni fondamentali per capire meglio i contatti tra Maria e il suo assassino. Si cerca anche di capire chi abbia inviato un messaggio alla sorella di Maria subito dopo l’incontro: è stata la stessa Maria o il diciassettenne, cercando di depistare le indagini?

L’autopsia

Nei prossimi giorni, all’ospedale Carlo Poma di Mantova, verrà eseguita l’autopsia sul corpo della vittima. I primi accertamenti confermano che Maria è stata colpita alla testa e poi strangolata con una mossa violenta, simile a quelle utilizzate negli sport da combattimento.

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