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Morte Matacena, il finto matrimonio islamico, l’imam keniota, i 12mila euro: tutti i punti oscuri

Pubblicato: 01/10/2024 19:13

Il caso della morte di Amedeo Matacena, ex parlamentare latitante di Forza Italia, e della madre Raffaella De Carolis è diventato sempre più complesso, tanto da spingere la Procura della Repubblica di Reggio Calabria a disporre la riesumazione delle salme di entrambi, morti nel 2022 a pochi mesi di distanza l’uno dall’altra a Dubai. L’inchiesta verte sul sospetto che i decessi, inizialmente attribuiti a cause naturali (infarto per Matacena), siano in realtà collegati e non dovuti a morte naturale. Al centro del caso vi è Maria Pia Tropepi , presunta ultima moglie di Matacena, indagata per duplice omicidio.
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La redazione della trasmissione Chi l ‘hai visto? annuncia di aver aggiunto un tassello all’intricato puzzle della vicenda. Gli inviati della Rai hanno infatti raggiunto il falsario che avrebbe prodotto il documento di matrimonio tra Maria Pia Tropepi e l’ex parlamentare, latitante e poi deceduto a Dubai. Uno dei dettagli più inquietanti emerso dall’indagine riguarda la validità del certificato di matrimonio tra Matacena e Tropepi. Secondo la trasmissione Chi l’ha visto? , sarebbe stato falsificato da un imam keniota per la somma di 12.000 euro, con un documento intestato alla Repubblica del Kenya e non registrato negli Emirati Arabi Uniti, dove Matacena risiedeva. Inoltre, Tropepi avrebbe divorziato dal suo precedente marito 45 giorni dopo la morte di Matacena.

Le salme di Matacena e della madre sono state trasportate a Roma per essere sottoposte ad
autopsia da parte del medico legale Aniello Maiese e della tossicologa Maria Chiara David, i cui risultati saranno disponibili entro 90 giorni. L’ex parlamentare era stato sepolto in un loculo senza nome nella cappella della famiglia della sua ex moglie Alessandra Canale, a Minturno, in provincia di Latina.

Gli inquirenti stanno cercando di capire se Matacena e la madre siano stati avvelenati per mano della Tropepi, che avrebbe rivendicato l’eredità come erede universale tramite un testamento olografo, la cui autenticità è oggetto di indagini.

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