L’autopsia sul corpo di Andrea Capone, ex centrocampista del Cagliari Calcio, si è protratta per oltre tre ore, ma non ha fornito risposte definitive. Capone, 43 anni, era stato trovato senza vita nella mattinata di domenica all’interno di una suite dell’hotel Palazzo Tirso, a Cagliari. L’esame è stato eseguito da una dottoressa del team di Roberto Demontis, e i primi risultati indicano l’assenza di segni evidenti di violenza sul corpo. Rimane aperta l’ipotesi di un incidente, ma non è ancora chiaro se sia stato provocato da un malore o dalla caduta dalle ripide scale della suite. Per avere certezze sulle cause della morte, si dovranno attendere i risultati degli esami tossicologici e istologici, che saranno disponibili solo tra alcune settimane.
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Cosa è successo prima della terribile scoperta
Nel frattempo, la polizia, in particolare la squadra volante e la squadra mobile, ha ricostruito con precisione le ultime ore di vita di Capone. La notte tra sabato e domenica, l’ex calciatore aveva partecipato a una festa per il battesimo del figlio di un amico e aveva poi concluso la serata in un locale nella zona della marina di Su Siccu, insieme ad altri invitati. Al termine della serata, non trovando le chiavi di casa, gli era stato offerto di passare la notte nella suite del Palazzo Tirso.
Le indagini hanno incluso l’analisi delle telecamere di sorveglianza dell’albergo, che mostrano gli amici accompagnare Capone nella sua stanza e poi andarsene. Si ipotizza che durante la notte Capone possa aver avuto un malore o abbia avuto necessità di scendere dal piano superiore a quello inferiore della suite, cadendo dalle scale. Il corpo è stato scoperto solo la mattina seguente, intorno alle 11, dal personale dell’hotel, che ha immediatamente allertato le autorità.
Il tragico decesso di Andrea Capone ha suscitato grande emozione nella comunità sportiva e tra i suoi amici, lasciando molti interrogativi sulle circostanze della sua morte.
