Vai al contenuto

Morte Liliana Resinovich, la secondo autopsia potrebbe rivelare tutta la verità

Pubblicato: 13/10/2024 18:10

Svolta nell’autopsia. Il secondo esame sul cadavere di Liliana Resinovich ha trovato una piccola frattura alla vertebra che potrebbe essere indizio di una morte violenta della donna trovata morta nel gennaio del 2022 a Trieste. Inizialmente, la Procura aveva ipotizzato un suicidio, sostenendo che Liliana si fosse allontanata volontariamente. Ora, con la seconda autopsia, potrebbe cambiare tutto.

L’ipotesi del suicidio è stata sempre più messa in dubbio da vari elementi emersi dalle indagini e dalle perizie. Gli abiti e le scarpe di Liliana erano puliti, il che rende difficile immaginare che abbia camminato su sentieri impervi senza raccogliere tracce di foglie o terra. Inoltre, la quantità di materiale vegetale nei sacchi che contenevano il suo corpo era minima, un ulteriore segnale che il cadavere potrebbe essere stato portato lì poco prima del ritrovamento.
Leggi anche: Morte Liliana Resinovich, arrivano i risultati della seconda autopsia: “Nuove lesioni”

Inoltre, un esperto zoologo ha osservato che il corpo della donna poteva trovarsi nel boschetto solo da un giorno al massimo, poiché diversamente sarebbe stato attaccato dalla fauna locale. Questo suggerisce che Liliana potrebbe essere stata trasportata nel bosco poco prima del ritrovamento, e non poter recata lì da sola. Tale ipotesi è ulteriormente supportata dalle condizioni del suo corpo, che non mostrano segni di esposizione prolungata agli elementi naturali.

Anche le lesioni trovate sul corpo di Liliana — tra cui ecchimosi, tumefazioni al volto e una vecchia frattura al naso — potrebbero non essere compatibili con una caduta accidentale nel bosco. Potrebbero, invece, essere segni di un’aggressione subita in un altro luogo. Il fatto che Liliana indossasse ancora la stessa borsa con cui era stata vista l’ultima volta e che il suo contenuto gastrico fosse lo stesso del giorno della scomparsa lascia spazio all’ipotesi che la donna sia stata uccisa poco dopo la sua sparizione e che il il suo corpo sia stato conservato altrove per circa 20 giorni prima di essere spostato nel boschetto.

Le indagini continuano a cercare di ricostruire gli ultimi movimenti di Liliana e delle persone a lei vicine. Elementi nuovi, quelli che stanno emergendo dal lavoro del collegio peritale che risultano maggiormente compatibile con un’ipotesi diversa da quella del suicidio e che potrebbero indurre a una nuova analisi e ad una lettura differente degli elementi già acquisiti.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure