In memoria di Sammy Basso, il giovane ricercatore vicentino affetto da progeria e scomparso di recente, molte persone hanno espresso il desiderio di avviare il processo di beatificazione. La notizia è stata resa nota dal Vescovo di Vicenza, Giuliano Brugnotto, il quale ha spiegato che, nonostante i tempi siano lunghi, è possibile che la pratica venga avviata tra cinque anni, come richiesto dalle attuali procedure canoniche.
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Le parole del vescovo
Il vescovo ha sottolineato che la richiesta di beatificazione proviene da numerosi fedeli, colpiti dalla profonda spiritualità e dalla straordinaria forza interiore di Sammy. “In molti chiedono la beatificazione”, ha detto Brugnotto, evidenziando come la vita di Sammy fosse caratterizzata da una santità vissuta nell’ordinarietà, ma con una profondità spirituale fuori dal comune. Questa testimonianza di vita potrebbe aprire la strada, in futuro, a un possibile riconoscimento ufficiale della Chiesa.
Per quanto riguarda il processo di beatificazione, il Dicastero vaticano delle Cause dei Santi precisa che uno dei primi requisiti necessari è la “fama di santità”, ovvero la diffusa convinzione che la vita del candidato sia stata esemplare e conforme alle virtù cristiane. Il primo passo formale sarebbe il riconoscimento di Sammy come “Servo di Dio”, seguito dal titolo di “Venerabile”, che attesta l’eroicità delle sue virtù.
Per la beatificazione vera e propria, a meno che non venga riconosciuto un martirio (in questo caso improbabile), sarà necessario produrre la prova di un miracolo ottenuto per sua intercessione. Solo dopo il riconoscimento del miracolo, Sammy potrebbe essere proclamato beato, e da lì proseguire eventualmente verso la canonizzazione, che lo porterebbe alla santità ufficiale.
La comunità vicentina e non solo, intanto, continua a ricordare Sammy per il suo coraggio, la sua intelligenza e la sua capacità di affrontare con fede e determinazione una malattia difficile come la progeria, ispirando tutti coloro che lo hanno conosciuto o seguito da vicino.CCXC