Eleonora Giorgi ha raccontato la sua lotta contro il tumore e i cambiamenti che questa esperienza ha portato nella sua vita, in un’intervista a Vanity Fair. Nella copertina della rivista, l’attrice si è mostrata con i capelli rasati, un gesto simbolico che segna una trasformazione interiore, lasciando da parte la “vanità” del passato e concentrandosi su ciò che è davvero importante: l’amore, la famiglia e il tempo che le resta. Giorgi ha dichiarato di non voler tornare alla vita di prima, esprimendo la volontà di trascorrere più tempo con i suoi cari, in particolare con il nipotino Gabriele.
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“Se sopravviverò, non posso dire se guarirò ma se comunque le cose si metteranno un po’ meglio, io alla vita di prima non voglio tornare – ha confessato Giorgi nell’intervista -. Voglio tutto il tempo che mi resta passare così, con l’amore che ho finalmente riscoperto. Mi sono stufata di fare la Giorgi. Preferisco fare la babysitter al mio nipotino. Chi scopre di essere malato vive innanzitutto un’incredibile solitudine”. Nonostante le cure difficili, l’attrice vuole vivere il presente con le persone che ama e non vuole che il nipotino sappia della sua malattia, preferendo che gli venga detto, in caso di morte, che è diventata un angelo che veglierà su di lui. “Quando gioco col mio nipotino lui nemmeno si accorge che sono malata. Quindi non glielo dico. Però ho chiesto che se morirò non voglio che gli dicano che me ne sono andata. Lo vivrebbe come un tradizione. Mi piacerebbe che gli dicessero che sono diventata un angelo e che veglierò sempre su di lui”.
Eleonora Giorgi ha raccontato la sua lotta contro il tumore e i cambiamenti che questa esperienza ha portato nella sua vita, in un’intervista a Vanity Fair. Nella copertina della rivista, l’attrice si è mostrata con i capelli rasati, un gesto simbolico che segna una trasformazione interiore, lasciando da parte la “vanità” del passato e concentrandosi su ciò che è davvero importante: l’amore, la famiglia e il tempo che le resta.
Affrontare la malattia, ha spiegato, l’ha fatta sentire sorprendentemente sola, ma parlare apertamente di essa è stato per lei liberatorio, un modo per riconoscere l’importanza del tempo. Nonostante le cure difficili, Eleonora vuole vivere il presente con le persone che ama e non vuole che il nipotino sappia della sua malattia, preferendo che gli venga detto, in caso di morte, che è diventata un angelo che veglierà su di lui.
Durante l’intervista, l’attrice ha riflettuto anche sul suo passato, tra cui gli amori importanti della sua vita: Angelo Rizzoli, da cui ha avuto il figlio Andrea, e Massimo Ciavarro, con cui ha avuto Paolo. Tantissimi i ricordi che condividono con Angelo Rizzoli: “Mi ricordo che in un viaggio in India, quando eravamo sposati, un astrologo gli fece il tema natale: scrisse rovina, malattia, carcere, disgrazia. È una storia troppo complicata di cui non voglio più parlare. Però se esiste un aldilà, se c’è qualcosa dopo la morte, ecco, se potessi incontrare di nuovo qualcuno, vorrei parlare con lui. Per chiedergli: perché? Perché bandirmi dal mondo del cinema? Mi hai fatto soffrire così tanto. Perché?”.
Dopo il divorzio da Angelo Rizzoli e l’allontanamento dal cinema si sposò con Massimo Ciavarro, altro suo grande amore che ha ritrovato nel periodo più buio: “Mi ritirai in campagna a fare orti biologici, decorazione mobili, restaurare casali e andare a leggere presto .Funzionò per un po’ ma poi quella vita non faceva per me. Mi mancava il lavoro. Perché lavorare è la maniera più sana di stare con gli altri. Il cinema per me non è mai stato vanità ma artigianato. Lo amavo per quello, per il lavoro artigianale che c’è dietro. Quello che mi mancava. A quello dovevo tornare. Che grande ingiustizia, che grande dolore ho subito. Sono convinta che molto della mia malattia sia nata in quegli anni di grande sofferenza”.
Giorgi ha anche rivelato di essere caduta nel tunnel dell’eroina dopo la tragica morte del giovane attore Alessandro Momo, con cui aveva una relazione, ma di essere riuscito a superare quella fase oscura della sua vita. “Come ci sono entrata? Ero sola, senza genitori, mi ero appena lasciata e avevo avuto i primi successi. Comprai una moto, la mitologica Honda 750, dal mio ex e la prestai ad Alessandro Momo, il ragazzo con cui stavo. Aveva diciassette anni, a me diceva di averne venti. Un giorno mi telefona e mi dice: ti porto io la moto. Cadde al Foro Italico e morì. Ero da un’amica, mi chiama mio padre e mi racconta dell’incidente. Io mi precipito all’ospedale, una pazza, corro. E poi torno a casa, sola. Mi citofonano e penso: saranno i miei genitori. Invece no, erano i paparazzi. Come fa una ragazzina a sopportare tutto questo? Mi buttai nell’eroina e poi per fortuna riuscii a uscirne”.