Durante l’udienza del processo iniziato a Pisa nel dicembre 2023, un uomo di 34 anni ha confessato l’omicidio della psichiatra Barbara Capovani, avvenuto il 21 aprile 2023 presso l’ospedale Santa Chiara. Ex paziente della vittima, l’imputato ha ammesso per la prima volta le proprie responsabilità, dopo aver già parlato con i periti incaricati di valutare la sua capacità di intendere e di volere. Durante l’udienza del 16 ottobre, ha dichiarato: “Confesso, confermo a tutto il mondo, con coraggio e senso di giustizia, di essere l’aggressore di Barbara Capovani”. Ha descritto in modo dettagliato come, mascherato, si fosse recato al reparto di psichiatria per sfregiare la dottoressa, senza però l’intenzione di ucciderla. “Erano le 17.53 quando l’ho colpita con un oggetto contundente”, ha spiegato, aggiungendo che il suo scopo iniziale era farle perdere i sensi.
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Nel corso della sua testimonianza, l’uomo ha anche rivolto accuse deliranti verso la vittima, sostenendo che la dottoressa non aveva mai risposto alle sue segnalazioni, motivo per cui aveva deciso di agire nell’aprile del 2023. “Le urla della signora delle pulizie mi hanno sorpreso”, ha continuato, spiegando che questo lo aveva spinto a colpire con più forza per accelerare la fuga.
I suoi avvocati difensori hanno sostenuto che l’imputato fosse incapace di intendere e volere al momento dell’omicidio, chiedendo quindi l’assoluzione o, in subordine, la derubricazione del reato da omicidio volontario a preterintenzionale, escludendo la premeditazione. La pubblica accusa, tuttavia, ha richiesto la condanna all’ergastolo con 18 mesi di isolamento diurno, insistendo sulla gravità del delitto.