C’è un video che immortala gli ultimi atti di vitta di Eros Di Ronza, il 37enne ucciso nella mattina del 17 ottobre, alle 5 circa, in viale Giovanni da Cermenate, a Milano. La vittima, con precedenti penali legati a reati contro il patrimonio, è stato colpito con 20 forbiciate dopo essere stato sorpreso a rubare in un bar-tabaccheria. Il 30enne titolare dell’esercizio e lo zio di 49 anni sono stati fermati come principali sospettati dell’omicidio.
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Le telecamere di sicurezza immortalano gli ultimi momenti
Le immagini riprese dalle telecamere di sicurezza, che sono state condivise tra i residenti della zona, mostrano i drammatici istanti dell’accaduto. Nel video, si vede Di Ronza all’interno della tabaccheria dopo aver forzato la saracinesca, scatenando l’allarme. Il palo, un complice di 48 anni, attendeva fuori, con il casco in testa e lo scooter pronto per la fuga. I titolari del locale, una famiglia cinese che abita nelle vicinanze, sono scesi in strada per verificare cosa stesse succedendo.
Furto in un bar a Milano: i primi fendenti che hanno ucciso Di Ronza https://t.co/1jlVcKntwk
— Corriere della Sera (@Corriere) October 18, 2024
Uno dei due sospettati, armato di forbici, si è avvicinato a Di Ronza, che tentava di uscire dal locale. Nel video si vede l’aggressore che si china per infliggere le prime ferite. Di Ronza ha cercato di fuggire, ma è stato inseguito e colpito ulteriormente, fino a perdere la vita fuori dal raggio delle telecamere. Nel frattempo, una terza persona raccoglieva i Gratta e Vinci caduti durante la fuga della vittima. È stato il titolare stesso a chiamare i soccorsi, dichiarando: «Venite, c’è un uomo che sta morendo…». I sanitari del 118 e gli agenti delle volanti giunti sul posto non hanno potuto far altro che constatare il decesso di Di Ronza. Gli avvocati Eugenio Rogliani e Simone Ciro Giordano, che rappresentano i due sospettati, hanno subito dichiarato ai giornalisti che i loro assistiti non sono persone violente, sottolineando come abbiano sempre vissuto del loro lavoro. La difesa punta sull’ipotesi della legittima difesa, dichiarando che il 30enne e lo zio si sono trovati in una situazione di pericolo a causa dell’intrusione. Anche i residenti del quartiere hanno descritto i proprietari del bar-tabaccheria come persone oneste, aggiungendo che il locale ha subito numerosi furti negli ultimi tempi.
Un quartiere bersaglio dei furti
Secondo le testimonianze raccolte, il locale in cui è avvenuto l’omicidio ha subito ben cinque rapine, di cui tre negli ultimi tre mesi. Altri negozi della zona hanno segnalato una crescente ondata di furti, perpetrati con la stessa tecnica: forzare la saracinesca con un cric e intrufolarsi all’interno. Un falegname della zona ha dichiarato di aver notato spesso Di Ronza aggirarsi nel quartiere con un’altra persona, il che potrebbe suggerire una rete organizzata di furti.