
Il leader di Hamas, Yahya Sinwar, è stato ucciso da un drone dell’esercito israeliano durante una operazione a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Le reazioni alla notizia vanno in due direzioni completamente opposte. Da una parte c’è chi esulta, come nel caso del premier israeliano Benjamin Netanyahu e di tutti gli alleati dello Stato ebraico. Dall’altra ci sono il popolo palestinese e i suoi milioni di simpatizzanti sparsi in tutto il mondo che considerano Sinwar niente di meno che un eroe. È anche il caso di Cecilia Parodi. La scrittrice italiana, già indagata per odio razziale a Milano dopo la denuncia di Liliana Segre, scrive una lunga dedica al capo di Hamas. Parole che inevitabilmente scatenano una furiosa polemica sui social e sulla stampa.
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La commovente dedica a Sinwar di Cecilia Parodi
“Non c’è ancora conferma da parte della resistenza, nonostante siano trascorse molte ore. – scrive Cecilia Parodi prima della conferma ufficiale della morte del leader palestinese – Forse ti stanno piangendo. Canali e giornalisti palestinesi confermano che tu abbia lasciato quest’atomo opaco del male. Con un pacchetto di mentos in tasca. Pare che tu abbia combattuto come un leone, come sempre, schivando due attacchi dai carri armati, e che tu sia stato colpito in testa mentre tiravi pietre contro un drone. Se quel corpo da bambino sei tu, per l’ennesima volta mi stupisco di quanto la morte ci renda fragili, minuscoli. La morte, se sei tu, ti ha reso un cucciolo di leone”.

“Hai detto ‘il più grande dono che può concedermi il nemico è il martirio’. – prosegue Cecilia Parodi – Quel nemico che ti ha inserito nelle liste dei più ricercati al mondo e che in queste parole legge idiozie di un fanatico estremista. Non vede, non sente, non ha cuore, non potrà mai capire il cuore di un uomo che ha sacrificato tutto per la libertà del suo popolo”.
“Il popolo israeliano non comprende come un uomo possa ambire alla morte anziché alla schiavitù, perché loro sono schiavi di passioni disgustose, di idee folli, e credono che la loro prigione interiore sia bella”, scrive ancora la Parodi che descrive Sinwar come un “idolo delle folle, una ispirazione e una fonte di coraggio per chiunque desideri un mondo diverso. La tua rabbia sparisce alla vista di un bambino, che baci e abbracci. Tu non puoi morire. Se è vero non è la fine e tu lo sai, lo sappiamo tutti, ma quei cretini pensano di aver fatto una bella figura o di aver risolto i loro guai. Per me sei, e resterai vivo”, conclude.