San Severo si è fermata per l’ultimo saluto a Celeste Palmieri, la donna uccisa dal marito Mario Furio nel parcheggio di un supermercato il 18 ottobre. Il funerale si è tenuto lunedì 21 ottobre nella parrocchia dell’Immacolata, dove centinaia di persone hanno riempito la chiesa per stringersi attorno al dolore dei cinque figli e della mamma di Celeste. A celebrare la funzione è stato il vescovo Giuseppe Mengoli, in una giornata di lutto cittadino proclamata dalla sindaca Lidya Colangelo.
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All’ingresso della chiesa, un manifesto speciale ritraeva Celeste e il suo defunto padre, con la scritta: «Il mio destino è di stare accanto a te. Con te vicino paura non avrò. Arrivo papà». Un messaggio che ha commosso tutti i presenti, simbolo dell’amore tra padre e figlia, un legame che trascende anche la morte.
“Noi siamo quel cittadino che le ha tenuto la mano”
Durante il rito, la sindaca ha voluto ricordare che Celeste non è morta da sola. «Un uomo le ha tenuto la mano negli ultimi istanti di vita, proprio nel luogo in cui è stata colpita», ha dichiarato Colangelo. Ha poi aggiunto: «Noi siamo quel cittadino che infonde coraggio a chi ha paura. Per tutte le donne che vivono nell’angoscia e nel tormento, per Celeste e per ciascun cittadino che soffre l’indifferenza».
Le parole della figlia di Celeste, una dei cinque figli, hanno lasciato il segno. «Ora non devi più avere paura. Puoi abbracciare Gesù e il tuo amatissimo papà. Sei stata il dono più grande che Dio potesse regalarci. Ci hai insegnato tutto, tranne come vivere senza di te», ha detto con la voce spezzata dall’emozione.
In memoria di Celeste, il Comune ha organizzato una fiaccolata martedì 22 ottobre. Partirà dal parcheggio dove è avvenuto l’omicidio. La sindaca ha invitato i partecipanti a portare una candela e a indossare scarpe rosse o un nastro rosso al braccio, come simbolo di solidarietà e lotta contro la violenza sulle donne.