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Elezioni e referendum in Moldavia, Paese spaccato. La Premier accusa: “Brogli, c’entra Putin”

Pubblicato: 21/10/2024 10:54

Susseguirsi di colpi di scena in Moldavia in occasione delle consultazioni popolari. In particolare, appare appeso a un filo il referendum sull’ingresso del Paese nell’Unione europea. Dopo una notte di vantaggio del “No“, questa mattina il “” è passato in vantaggio per un pugno di voti.
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Al momento, con il 98% delle sezioni scrutinate, il “Sì” è in vantaggio con il 50,03%, contro il 49,97% del “No“, con uno scarto di meno di 800 voti. Quello che emerge dal voto, in ogni caso, è un Paese spaccato fra filo-europeisti e chi invece vota per i partiti filo-russi. Nel frattempo, la Premier moldava alimenta i sospetti di brogli per ingerenze russe e getta un’ombra di sospetto sulle modalità del voto.

Le accuse di Maia Sandu: “Attacco alla democrazia”

La presidente uscente, Maia Sandu, ha infatti denunciato interferenze da parte della Russia quando il “No” era in vantaggio, accusando i servizi segreti russi di manipolare il voto.

Sandu ha dichiarato che gruppi criminali, con l’appoggio di forze straniere, avrebbero tentato di destabilizzare il Paese con massicce campagne di propaganda. Queste interferenze, ha affermato la Premier uscente, rappresentano “un attacco senza precedenti alla nostra democrazia“.

Elezioni presidenziali: Sandu verso il ballottaggio

Parallelamente al referendum, la Moldavia è chiamata anche a eleggere il prossimo presidente. La Sandu, europeista di centrodestra, è in testa con il 41,97% dei voti, non abbastanza per vincere al primo turno.

Sarà quindi costretta al ballottaggio con Alexandr Stoianoglo, candidato del Partito socialista e sostenuto da Mosca, che ha ottenuto il 26,31%. Da sottolineare come l’altro partito di opposizione filorusso, guidato da Renato Usatii, abbia ottenuto un risultato di poco inferiore al 14%. A conferma della spaccatura nell’elettorato del Paese.

Il rischio di una nuova Ucraina: tensioni geopolitiche in vista

Il quesito referendario riguarda invece l’inserimento nella Costituzione dell’obiettivo di aderire all’Unione europea. Una scelta che sarebbe vincolante per il futuro del Paese. L’adesione della Moldavia all’Ue, però, potrebbe rappresentare un nuovo fronte di tensioni con la Russia, simile a quanto accaduto in Ucraina dopo la svolta filo-europea del 2014.

Il coinvolgimento della Moldavia, soprattutto nella regione filo-russa della Transnistria, è al centro delle preoccupazioni geopolitiche e rischia di aprire un nuovo capitolo nelle tensioni tra Bruxelles e Mosca. Le divisioni interne, che al di là delle accuse di brogli appaiono evidenti, rischiano di aprire un nuovo fronte nel confronto-scontro fra Russia e Occidente. Con conseguenze da valutare con attenzione.

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Ultimo Aggiornamento: 21/10/2024 11:13

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