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Candido Montini, chi è il 17enne fermato per l’omicidio

Pubblicato: 22/10/2024 11:39

«Noi abbiamo le mani pulite». Non ha alcun dubbio la famiglia del ragazzo di 17 anni fermato per l’omicidio di Candido Montini, avvenuto nella casa della vittima a Catasco, una frazione di Garzeno. Nonostante le proteste di innocenza, le indagini condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Como e dalla Procura per i minorenni di Milano, diretta da Luca Villa, hanno portato a risultati che sembrano schiaccianti. Il giovane, che aveva abbandonato la scuola per lavorare in una falegnameria, è stato fermato dopo quasi un mese di indagini. Decisivi sono stati i risultati delle analisi del DNA, ottenuti grazie a un prelievo a tappeto tra gli abitanti del piccolo paese, che hanno collocato il ragazzo sulla scena del crimine. La vittima, un uomo di 76 anni, era un ex vicesindaco e titolare di un negozio di alimentari. La famiglia del ragazzo, lontana parente di Montini, ha espresso rabbia e incredulità per l’accusa, ribadendo con fermezza che il giovane non ha nulla a che vedere con il crimine. In particolare, la nonna del ragazzo ha sottolineato un alibi che, a loro dire, lo scagionerebbe: il 24 settembre, giorno del delitto, il nipote avrebbe partecipato a una lezione di scuola guida per la moto, lontano dalla scena dell’omicidio.
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Le prove degli investigatori

Tuttavia, gli investigatori della Procura e dei carabinieri sembrano non avere dubbi. Le immagini di videosorveglianza mostrano chiaramente il giovane mentre si allontana dal luogo del crimine intorno all’ora dell’omicidio. Secondo le ipotesi investigative, il 17enne sarebbe entrato nella casa di Candido Montini con l’intento di rubare. Non sapendo che la vittima non possedeva beni di grande valore, il ragazzo potrebbe essere stato colto di sorpresa quando Montini si è svegliato e, nel tentativo di non essere scoperto, lo avrebbe aggredito con estrema violenza.

Un delitto brutale

Candido Montini è stato trovato senza vita il 24 settembre. Il suo corpo presentava una ventina di coltellate tra addome e collo. La macabra scoperta è stata fatta il giorno successivo da un vicino, preoccupato per la mancata apertura del negozio di alimentari che Montini gestiva. Inizialmente, la comunità locale non aveva dato troppo peso alla sua assenza, poiché l’uomo aveva dichiarato di sentirsi poco bene nei giorni precedenti. Tuttavia, quando la realtà è emersa, lo shock ha sconvolto il piccolo centro di 110 abitanti. Nonostante le affermazioni della famiglia del ragazzo e l’alibi presentato, le indagini hanno puntato in direzione opposta. Il giovane, secondo gli inquirenti, potrebbe aver agito in modo avventato, sottovalutando la situazione e finendo per compiere un atto disperato per coprire il tentativo di furto.

La comunità in subbuglio

Il caso ha scosso profondamente la piccola frazione di Catasco, dove tutti si conoscono e dove il legame tra il sospettato e la vittima, pur lontano, ha aggiunto un ulteriore elemento di tensione. Mentre le indagini proseguono, il paese si interroga su come un evento così violento possa essersi consumato in una comunità così unita e tranquilla. La vicenda è tutt’altro che conclusa, e sarà compito della giustizia stabilire la verità su quanto accaduto quel tragico giorno di fine settembre.

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