
«Devi valutare se sia opportuno continuare a quell’ora. È importante essere realistici, non puoi ostinarti». Ospite degli amici Linus e Nicola Savino a Radio Deejay, dove ha lavorato dal 1986 al 1994, Amadeus non esita a commentare i modesti ascolti del suo programma su Nove. Il conduttore, che ha guidato il Festival di Sanremo per le ultime cinque edizioni, ha recentemente iniziato una nuova avventura su Discovery dopo aver trascorso 25 anni in Rai. Il suo format “Chissà chi è“, simile al noto game show “I soliti ignoti” che ha riscosso grande successo per la Rai, non ha mai raggiunto il 3% di ascolti. L’azienda ha già commentato i risultati deludenti, affermando di non aver previsto che il pubblico di Rai1 si trasferisse completamente sul Nove. Anche Fabio Fazio ha sostenuto il suo collega, sottolineando che ci vuole tempo per costruire un nuovo pubblico. Tuttavia, Amadeus non nasconde di sentirsi un po’ deluso. Ci sono fattori storici che ostacolano la crescita del programma, ma il conduttore è aperto a considerare cambiamenti strategici.
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Ascolti di “Chissà chi è” e la nuova “Corrida” «Sapevo che sarebbe stato difficile. C’è un’abitudine a rimanere su Rai1 e sulle reti generaliste come Canale 5. Secondo alcuni studi, l’Italia è il Paese più conservatore in fatto di televisione: il 60% del pubblico resta sulla prima rete, mentre solo il 40% cambia», ha spiegato durante Deejay Chiama Italia. «Era prevedibile. Quando sei su un canale più piccolo, pur ambizioso, devi tenerne conto. Devi riflettere se sia il caso di proseguire a quell’ora. È fondamentale avere un approccio pragmatico, non è il caso di essere testardi. Vedremo come andrà, io mi diverto e mi sento bene, sono a Milano, qui è come essere a casa». Amadeus si mostra dunque disponibile a modificare la programmazione per attrarre un pubblico più ampio. Intanto, dal 6 novembre, debutterà il suo secondo programma, “La Corrida”. «La Corrida andrà in onda in diretta ogni mercoledì sera. A mio avviso, è fondamentale farla in diretta; ci saranno i campanacci e tutto il resto», ha dichiarato a Radio Deejay, «questo format appartiene alla famiglia Mantoni, creato da Corrado Mantoni insieme a suo fratello. La famiglia ha sempre mantenuto i diritti sul formato e sul titolo».