Vai al contenuto

Televisione, Gerry Scotti “bacchetta” Amadeus sulla sua Corrida: “Una cosa già vista camuffata da grande evento”

Pubblicato: 12/11/2024 17:54

Gerry Scotti, sempre cordiale e mai incline alle polemiche, stavolta ha sorpreso tutti. Dichiarazioni taglienti sul ritorno de “La Corrida” in televisione, che questa volta sarà condotta da Amadeus su Discovery. In un’intervista al settimanale Chi, in edicola dal 13 novembre, Scotti ha commentato il nuovo progetto del collega. E il suo ultimo libro, Quella volta, edito da Rizzoli. Tra i ricordi e le riflessioni, Scotti non ha trattenuto alcune frecciatine: “Amadeus ha fatto bene a cambiare rete, perché cambiare fa sempre bene. Io non mi copro di numeri quando vinco e neanche quando perdo, sono contento quando pareggio con onore”.
Leggi anche: Amadeus, gli ascolti restano una delusione: cambia l’orario di ‘Chissà chi è’

“La Corrida? Strana scelta…”

Scotti ha poi espresso la sua opinione sulla nuova versione de “La Corrida”, uno storico programma che Corrado ha portato al successo negli anni ’80. “È una strana scelta”, ha detto. “Amadeus è uno pronto, all’altezza delle situazioni, però non ho visto tutto questo grande evento nel ritorno della ‘Corrida’. Si camuffano da eventi i ritorni di cose già viste. Ma, se salirà negli ascolti, avrà indovinato”. Scotti sa cosa vuol dire far rivivere programmi storici, come ha fatto con La ruota della fortuna, ma ammette che l’importante è adattare questi format al presente, senza svuotarne il valore: “La tv mondiale, che viene guardata da miliardi di persone, ha nei titoli storici i pilastri. Gli americani hanno in onda programmi da 50 anni, quindi non dobbiamo vergognarci del titolo vecchio, vergogniamoci se lo facciamo male”.

Il nuovo libro e i ricordi degli anni ‘80

Nell’intervista, Gerry presenta anche Quella volta, il suo nuovo libro che unisce i ricordi personali con la storia recente d’Italia. Gli anni ’80 e i suoi protagonisti come lui, Amadeus, Fiorello, Carlo Conti e Paolo Bonolis sono ancora attuali perché, secondo Scotti, rappresentano l’ultima generazione che ha affrontato la gavetta: “Siamo rimasti perché siamo gli ultimi ad avere fatto la scuola, la palestra, siamo gli ultimi che hanno fatto la gavetta. Da lì in poi sono arrivati tanti con la pretesa di essere bravi, di essere fighi, e sai perché? Siamo stati talmente bravi da far credere a chi ci vedeva e ascoltava che fosse facile, e così tutti hanno pensato di poterlo fare. Ma non lo è, devi dare quell’idea che sia facile, altrimenti diventi saccente. Il nostro è un mestiere, se non vogliamo chiamarla arte, e in ogni mestiere occorre mettere impegno, accuratezza, attenzione, amore e cura”.

La separazione tra Max Pezzali e Cecchetto

A proposito di successi e rotture nel mondo dello spettacolo, Scotti riflette anche sulla separazione tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto, ricordando che in questo settore è frequente che i grandi mentori e i talenti si separino. “Forse è una regola dello spettacolo. Ho notato qualche caso simile nello sport, nel calcio, quando qualcuno dice a qualcun altro che è stato ingrato. Anche nella musica e nel cinema a volte succede. È tipico nel mondo dello spettacolo: c’è sempre qualcuno che ha il vanto di dire ‘Quella persona l’ho creata io’. Ma, secondo me, dire di uno ‘L’ho creato io’, è come sentirsi Dio, e non va bene”. L’unico che può vantarsi di “aver creato” artisti, secondo Gerry, è Pippo Baudo, per il grande ruolo che ha avuto nella televisione italiana. Ricorda anche la propria collaborazione con Cecchetto, sottolineando che non ci fu mai un rapporto di sudditanza: “Quando mi ha voluto di fianco a sé, io ero già Gerry Scotti”.

La libertà su Mediaset

Scotti parla infine del suo legame con Mediaset e della libertà che ha sempre avuto come conduttore. “Aver accettato di fare la tv commerciale mi ha reso un uomo libero. Mi avete sentito parlare di zuppe, di bevande, di pannolini, ma nessuno in 42 anni è entrato nel mio camerino dicendomi ‘Devi dire questo o quello’. Nessuno, mai. E allora lo posso dire: ‘Sono un uomo libero’”.

Quando si parla di concorrenza, qualcuno suggerisce che La ruota della fortuna potrebbe sfidare Affari tuoi. Scotti non si sottrae: “Una cosa fatta bene può sfidare qualunque programma, ho tanti cavalli di battaglia e, se vogliamo fare una provocazione, potrei dirti che anche Chi vuol essere milionario? e The Wall possono sfidare Affari tuoi”. Ma precisa che non è nei suoi piani attuali, dato che il prossimo impegno sarà a Striscia la notizia.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure